Campionato Primavera: i trionfi delle capitoline
Articolo apparso sul Nuovo Corriere Laziale del 16 novembre 2015
La storia del Campionato Primavera sorride alle compagini capitoline.
Nell’albo d’oro della competizione, infatti, Lazio e Roma occupano il secondo ed il terzo gradino del podio. Torino e Inter fanno la voce grossa, rispettivamente con 9 e 7 titoli. Prima di intraprendere il viaggio nella macchina del tempo, occorre ricordare l’origine di questa manifestazione.La creatura nacque nel lontano 1962 e per sette stagioni si svolsero due distinte competizioni per la Serie A e per la Serie B.
Lo strapotere del settentrione fu abbattuto soltanto nel 1972-1973. Mister Antonio Trebiciani, originario di Ostia, formò un roster sensazionale con un cospicuo gruppo di talenti. I nomi di Agostino Di Bartolomei, Bruno Conti e Francesco Rocca bastano per comprendere le potenzialità. Un’autentica corazzata che anche l’anno successivo bissò la vittoria. Contemporaneamente, sull’altra sponda del Tevere, la Lazio iniziò ad allestire una ‘cantera’ di tutto rispetto. A due anni di distanza dallo Scudetto di Chinaglia e Wilson con Tommaso Maestrelli in panchina, la Primavera esultò nella quattordicesima edizione. Al timone venne chiamato mister Paolo Carosi che forgiò alcuni ragazzi che diverranno poi protagonisti nel calcio dei professionisti. Bruno Giordano, Andrea Agostinelli e Lionello Manfredonia in particolare sono entrati nella memoria dei tifosi bianco-celesti. Il tricolore rispuntò all’ombra del Colosseo nel 1984.
Esattamente un anno dopo la festa scudetto della Prima Squadra di Falcao e Liedholm, i giovani calciatori giallorossi conquistarono il quarto alloro. Nella formazione guidata da Romeo Benetti, ex mediano lottatore, cresceva pian piano il futuro ‘Principe’ Giuseppe Giannini. Una rosa davvero competitiva rimpinguata da Fabrizio Di Mauro, Stefano Desideri, Stefano Impallomeni e Paolo Baldieri. La risposta dei cugini bianco-celesti giunse nella stagione 1986-1987.
La venticinquesima edizione vide primeggiare i ragazzi di Juan Carlos Morrone. Valerio Fiori, dal 2008 allenatore dei portieri del Milan, tra i pali. Alfonso Greco e Oberdan Biagioni a centrocampo. Il Tandem formato da Saurini e Rizzolo furoreggiò in attacco. La stella romanista tornò a brillare nel 1989-1990. Alla vigilia delle ‘notti magiche’, quelle del sogno mondiale svanito in semifinale contro l’Argentina di Maradona, la punta Roberto Muzzi trascinò i compagni all’apoteosi. Luciano Spinosi ricopriva il ruolo di tecnico in quel periodo.
Le potenze del Nord, Torino, Atalanta e Juventus nello specifico, monopolizzarono i successivi tornei dal 1991 al 1994. Intanto, nel marzo del 1992, l’imprenditore Sergio Cragnotti rilevò la presidenza della Lazio da Gian Marco Calleri. Gli ‘aquilotti’ si trasformarono in una corazzata imbottita di campioni affermati come Gascoigne, Signori, Nedved e Boksic. Nell’oasi bianco-celeste il vivaio cresceva in armonia. Agli ordini di Domenico Caso salirono alla ribalta ragazzi del calibro di Marco Di Vaio, Daniele Franceschini, Flavio Roma e Alessandro Iannuzzi. Il simbolo di quella compagine era senz’altro il difensore Alessandro Nesta. Ancora indelebili le emozioni vissute nel match di ritorno all’Olimpico vinto per 2-1 contro il Perugia. Nella stagione 2000-2001, in concomitanza con il centenario della sua nascita, la Lazio guidata da Alberto Bollini incamerò il quarto titolo.
L’esaltante cammino vide cadere nell’ordine la Roma (ottavi di finale), l’Atalanta (quarti di finale), il Bari (semifinale) ed il Pescara in Finale. Nella rosa di allora spiccarono Maurizio Domizzi, Giorgio Santarelli, Andrea Luciani ed Emanuele Berrettoni. La sponda giallorossa tornò al vertice nella stagioni 2004-2005 e 2010-2011. Alberto De Rossi, indiscusso allenatore della Primavera romanista, portò i suoi ragazzi sul tetto d’Italia. Alessio Cerci, Stefano Okaka, Aleandro Rosi, Daniele Corvia e Leandro Greco sono cresciuti sotto il controllo del padre di ‘capitan futuro’. Il leader della formazione del 2011 era Alessandro Florenzi che oggi è un elemento cardine in Prima Squadra. La carrellata termina con l’edizione del 2013. Il patron laziale Claudio Lotito richiamò Alberto Bollini al comando della Primavera con l’obiettivo di tornare ai gloriosi fasti. Dopo il primato del girone C in coabitazione con il Catania, Tounkara e soci parteciparono alla fase finale di Gubbio. Torino, Chievo Verona e Atalanta le vittime predestinate. Il calcio della ‘Città eterna’ può e deve ricominciare ad affermarsi, partendo proprio dall’ambito giovanile.
Alessandro Iacobelli