Il calcio dei Titani: tutto quello che c’è da sapere sul Campionato di San Marino
Articolo apparso sul ‘Nuovo Corriere Laziale’ del 31/8/2015
Quindici squadre, due giorni: è il Campionato della Repubblica di San Marino
‘Campionato dilettanti’, ovvero, il campionato di calcio sammarinese: unica serie, quindici squadre e due gironi, A e B. Tra i lettori ci sarà chi, sicuramente, avrà già conosciuto o si sarà avvicinato alla struttura del campionato di San Marino per pura curiosità personale, magari vedendo dei nomi di squadre come la Polisportiva La Fiorita, Tre Fiori o Murata competere e contendersi la permanenza in competizioni europee come la Champions League e l’Europa League. La particolarità del campionato sammarinese va di pari passo con la struttura amministrativa della Repubblica: le nove amministrazioni locali dello Stato di San Marino sono i castelli, identificati nel nome con quello del proprio capoluogo, al di sotto dei castelli ci sono le cosiddette frazioni come si chiamerebbero in Italia, denominate curazie a San Marino.
Le società che si sfidano nel campionato sono, dunque: Murata, Tre Fiori, La Fiorita, Cailungo, Cosmos, Folgore/Falciano, Domagnano, Juvenes Dogana, Pennarossa, Libertas, Fiorentino, Faetano, Virtus, Tre Penne e San Giovanni. Ognuna di esse, dunque, rappresenta una municipalità, un castello: La Fiorita, ad esempio, è “la società di Montegiardino”, Domagnano e Faetano sono rappresentanti degli omonimi castelli mentre la società Cailungo rappresenta l’omonima curazia del castello di Borgo Maggiore.
Nel girone A si fronteggiano Domagnano, Faetano, Fiorentino, Libertas, Murata, Tre Fiori, Tre Penne e Virtus mentre nel B Folgore/Falciano, Juvenes Dogana, La Fiorita, San Giovanni, Pennarossa, Cailungo, Cosmos e nessuna delle società ha uno stadio proprio: i campi dove si disputano le ordinarie partite della domenica sono sei e tutti possiedono una capienza ben inferiore ai mille posti e in un caso (lo stadio di Chiesanuova) inferiore a 500, dal momento che ne conta 300.
L’unico stadio propriamente detto è l’Olimpico di Serravalle: contiene circa settemila posti e sul suo terreno vengono disputate le partite della nazionale di calcio sammarinese, quelle della società San Marino Calcio ora appena retrocessa nella Serie D italiana dopo anni di militanza in Lega Pro e la finale del Campionato dilettanti, oltre alla finale della Coppa Titano, l’omologo sammarinese della Coppa Italia.
Le particolarità del campionato sammarinese, in ogni caso, non sono solamente quelle dei campi di gioco, delle curazie e dei castelli, ma le squadre stesse posseggono delle peculiarità: la Juvenes Dogana, ad esempio, ha preso parte anche a dei campionati dilettantistici italiani avendo partecipato alla Prima Categoria e alla Promozione dal 1996 al 2007 disputando entrambe le competizioni, sammarinese ed italiana. Oppure, la specificità dei singoli, come quella di Aldo Simoncini: l’estremo difensore prende 13 gol in una sola serata nella partita fra la nazionale di San Marino e quella della Germania (2006) ma dei gol subiti non gliene è importato molto. «Avevo 19 anni e rientravo in campo a sei mesi da un terribile incidente in macchina nel quale mi sono fratturato gomito e bacino, non sapevo nemmeno se sarei tornato a giocare. Abbiamo perso 13 a zero, ma non era quella la cosa importante», affermerà, successivamente, intervistato sulla partita in questione. La nazionale di San Marino, infatti, è una di quelle che è nota ai più solo per le sue debacle ma nel novembre 2014 è riuscita nell’impresa di mantenere il punteggio sullo 0 a 0 contro l’Estonia e guadagnare un punto nella classifica del gruppo E in vista delle qualificazioni agli Europei del 2016. E, in fondo, verrebbe da sognare e pensare che le piccole nazioni, gli stati più piccoli stanno avendo la loro riscossa e stanno puntando i piedi, come a dire “ci siamo anche noi”.
Un sogno, certo, ma è diventato quasi realtà quando le Isole Faroer hanno sconfitto la Grecia sia in casa che fuori casa, provocando l’esonero di Claudio Ranieri da Commissario tecnico ellenico e portandosi addirittura a 6 punti in classifica, sopra i 4 della ben più forte Finlandia; o come la nazionale del Lichtenstein che – sempre nell’ambito delle gare valide per le qualificazioni agli Europei 2016 – è stata capace di segnare tre autogol contro la Russia ma di sconfiggere per una rete a zero la Moldavia andando a pari punti col Montenegro. Certo, San Marino non ha vita facile – per usare un eufemismo – nel gruppo in cui è inserita la nazionale, dato che dovrà vedersela con Inghilterra, Svizzera, Slovenia e Lituania, certo è che il punto contro l’Estonia, anche se con zero reti, rende molto meno amaro l’ultimo posto.
Così come il campionato locale ha consegnato la vittoria della Folgore: la squadra di Falciano sigla il quarto titolo nazionale a distanza di quindici anni dal terzo dopo un dominio incontrastato di Murata, Tre Fiori, Domagnano e Tre Penne degli ultimi vent’anni, seppur con qualche eccezione dato che nella stagione 2000/2001 la Cosmos vinceva il suo primo Campionato Sammarinese e lo stesso sarebbe accaduto al Pennarossa tre anni dopo, a seguito di due titoli consecutivi dei giallorossi di Domagnano.
Agostini, Aldair, Tommasi: le favole del Murata e de La Fiorita
La carriera di Aldair Nascimento do Santos, meglio noto come Aldair, è strettamente legata all’AS Roma: con i giallorossi portò a termine le stagioni che vanno dal 1990 al 2003, divenendo un’icona per qualsiasi tifoso romanista. Stessa cosa, se è consentito, vale per Damiano Tommasi: molte stagioni alla Roma, un incarico nazionale (è presidente della Associazione italiana calciatori) ma la voglia di giocare a calcio non è mai mancata. E chi, a questo punto, non si ricorda di Massimo Agostini? L’attaccante che, a cavallo tra ’80 e ’90 gira tutte le piazze del calcio italiano (Roma, Cesena, Ancona, Milan quello di Arrigo Sacchi, Parma, Napoli etc etc), segna gol e alza molti trofei, tra cui una Supercoppa UEFA e una Coppa intercontinentale, entrambe nel 1990 indossando la maglia rossonera. La cosa che accomuna questi tre nomi è, senza dubbio, quella della militanza in squadre del campionato di San Marino: la storia di Agostini e di Aldair, in questo senso, è emblematica dato che i due — coetanei — hanno vestito la maglia bianconera del Murata rispettivamente per due e una stagione.
Tutti e due con più quarant’anni sulle gambe ma tutti e due consapevoli che la passione calcistica non è qualcosa che alberga a tempo determinato nei cuori di chi lo gioca: Agostini, avvicinato dai dirigenti del Murata per la stagione 2006–2007, non ci pensa su e accetta la proposta offertagli dalla squadra della Repubblica di San Marino.
San Marino, poi, ha diritto alla partecipazione alle fasi preliminari Champions League ed Europa League e il Murata, avendo vinto il Campionato sammarinese 2006–2007, partecipa di diritto alla fase ma la sorte non arride ai bianconeri e il sorteggio accoppia Murata e Tampere United, squadra finlandese ai vertici del proprio massimo campionato. Agostini, però, in vista della partita, chiama Aldair. Quell’Aldair. Le squadre sammarinesi, nelle competizioni internazionali, possono solo cercare di ‘perdere con dignità’ e prendere meno gol possibili, ma tra Murata e Tampere le cose sembravano andare diversamente, tanto che Agostini e Aldair infondevano così tanta sicurezza nei loro reparti di gioco che a fine primo tempo il risultato non vedeva i bianconeri subire ma i finlandesi ansimare sotto il peso dell’1 a 0 siglato da Protti, su assist di Teodorani, imbeccato da un cambio di gioco del numero 10 Agostini. La partita, poi, non finisce bene: «se fosse rimasto in campo Aldair non dico che avremmo vinto, ma avremmo lottato alla pari per mantenere il risultato», commenterà poi Agostini nel corso della trasmissione ‘Sfide’: Aldair non riesce più a giocare e il Tampere insacca due gol ai danni del Murata riuscendo a vincere la partita, anche se solo nel corso dei minuti di recupero.
C’è poi Damiano Tommasi: il presidente dell’AIC non ha affatto abbandonato il calcio giocato, una volta dismessa la maglia giallorossa prima, del Levante e del QPR (Queens Park Rangers) poi, Tommasi ha continuato a disputare partite ed ha anche collezionato 29 presenze nella massima serie cinese vestendo la maglia del Tianjin Teda. Poi il dilettantismo, quello vero: tra Prima e Seconda Categoria veneta, s’accasa al Sant’Anna d’Alfaedo restandoci per sei stagioni e giocando, per un periodo, nella stessa squadra dei suoi fratelli in cui ha visto una retrocessione dalla Prima alla Seconda Categoria e la risalita in prima solo nell’ultima stagione disputata con i veneti.
Ma nel momento in cui Miccoli accettava la proposta dai maltesi del Birkirkara, Damiano Tommasi rispondeva affermativamente a quella dei sammarinesi della Polisportiva La Fiorita: il numero 17 giallorosso veste i colori della società di Montegiardino per le due partite di Europa League.
L’andata è un disastro: arrivano cinque gol dalla squadra di Vaduz, capitale del Lichtenstein, e il primo solo dopo quattro minuti dal fischio dell’arbitro e Damiano Tommasi confesserà poi a margine della partita che avrebbe voluto fare di più. Gli undici migliori de La Fiorita scendono, però, nuovamente in campo nella partita in casa del Vaduz, quella di ritorno: i cinque gol ci sono sempre ma Tommasi ne regala uno che ne vale cento, per la squadra gialloblù.
Fuori dal campo è una festa e un applauso per gli undici sammarinesi e poco importa che in due partite si sono sommati ben dieci gol subiti, quale altra squadra dilettantistica di uno stato in miniatura può dire d’aver partecipato alle preliminari di Europa League con Damiano Tommasi tra i propri titolari?
O, allo stesso modo, d’essere stato servito per l’assist vincente prima del gol di Protti, da Agostini e di aver girato un pallone chiave ad Aldair nel Murata allenato da Casadei?
Anche questo è il calcio a San Marino.
di Marco Piccinelli
@parlodasolo