La Forte Colleferro a tutela della propria immagine e onorabilità dei suoi tesserati
di Ufficio Stampa Polisportiva Forte Colleferro
Prendiamo atto dagli organi di stampa delle dichiarazioni del Presidente del Real Podgora, Fabrizio Tonazzi, relativamente alla gara di Coppa Lazio che ha visto la vittoria assegnata a tavolino alla nostra squadra dal Giudice Sportivo, a causa dell’invasione di campo da parte di una trentina di sostenitori del Real Podgora che, avendo subito la propria squadra la rete che qualificava la Forte Colleferro, pensavano bene di passare dalle parole ai fatti, colpendo con calci e pugni i nostri giocatori. Contrariamente a quanto affermato nell’articolo in oggetto, i nostri ragazzi non hanno mai adottato comportamenti di scherno o offensivi nei confronti degli spettatori, limitandosi ad una comprensibile esultanza per la potenziale qualificazione raggiunta, visto il valore innegabile della formazione avversaria e l’andamento della gara stessa. Ne è la prova il filmato integrale della partita, messo a disposizione delle competenti Autorità, anche per scagionare completamente il nostro giocatore Federico Valenzi, indicato nello stesso articolo come colui che avrebbe dato origine ai deprecabili avvenimenti che hanno portato alla conclusione anticipata della gara, mentre lo stesso giocatore non era nemmeno presente in campo al momento dei fatti contestati. La nostra Società si è sempre distinta per correttezza e fair play e ne è la riprova il Premio Disciplina appena ricevuto dal Comitato Regionale e per essere stata la formazione che, tra tutti i Gironi della Serie D 2014/2015, ha ottenuto il miglior coefficiente a livello disciplinare.
Crediamo quindi che comportamenti come quelli visti l’altra sera a Borgo Sabotino, compreso il fatto che il pullmino della nostra Società è stato bloccato ad arte all’interno del parcheggio del palazzetto, ritardando il rientro a Colleferro dei nostri tesserati, debbano essere soltanto censurati e condannati da tutti coloro che amano questo sport e credono che una partita si debba vincere solo sulla base dei valori sportivi espressi in campo e non per atteggiamenti intimidatori o violenti da parte di chicchessia.
Dichiarazioni come quelle lette, oltre a dare una interpretazione non aderente alla realtà dei fatti, non contribuiscono, a nostro modesto parere, alla creazione di una cultura dello sport basata sulla lealtà e sul reciproco rispetto, elementi indispensabili alla promozione e al corretto sviluppo di questa disciplina che tanto amiamo. Gli ottimi rapporti che abbiamo con la maggior parte delle squadre incontrate in tanti anni di vita sportiva a livello provinciale, regionale e nazionale e il senso di ospitalità che ci contraddistingue verso tutti coloro che vengono a farci visita, sono la più evidente dimostrazione della correttezza e della serietà di una Società che fa – da sempre – del fair play dentro e fuori del campo, la propria bandiera.