Roma, undici candidati sindaci. C’è anche Tosi, la Meloni ci ripensa ma per Mustillo (PC) «E’ Alemanno con parrucca bionda»
La corsa per la poltrona di Sindaco di Roma si anima ed entra nel vivo, nonostante la data delle elezioni non sia affatto certa: il 5 giugno quanto riportano Il Messaggero e Il Tempo ma il Decreto per l’indizione dei comizi non è stato ancora firmato. Al momento, dunque, ci sono undici candidati sindaco: Roberto Giachetti (Partito Democratico – Centro Democratico – Verdi), Alessandro Mustillo (Partito Comunista), Stefano Fassina (Si), Guido Bertolaso e Giorgia Meloni (entrambi in quota centrodestra ma, per ora, grande la confusione sotto il cielo), (Alfio Marchini (Lista Marchini – NCD – Conservatori Riformisti), Simone di Stefano (Casa Pound), Alfredo Iorio (MSE – FN), Francesco Storace (La Destra), Virginia Raggi (M5s) e anche Flavio Tosi (Fare!) che spiazza l’indecisione della Lega Nord e Noi con Salvini, dopo il caos primarie e gazebarie.
Tosi, infatti, tenta di sparigliare l’area del centrodestra con la propria autocandidatura e, in una nota, si legge: «Sto pensando di candidarmi a sindaco di Roma. Oggi non conta di dov’è il sindaco, conta che uno il sindaco lo sappia fare. Come dice Berlusconi serve un uomo del fare», ironizzando, quasi col nome del movimento da lui fondato.
A sinistra, poi, le ipotesi Bray e Marino insidiano Fassina e l’unico punto fermo ‘a sinistra’ del Pd sembra essere la lista del Partito Comunista. Proprio riguardo alla questione Meloni-Bertolaso, il candidato sindaco del PC Alessandro Mustillo, ha dichiarato «La Meloni è Alemanno con la parrucca bionda». In totale autonomia dal Partito Democratico e dal centrosinistra, Mustillo ha detto: «Giorgia Meloni ha annunciato che correrà alle elezioni di Roma. Fuori dalle polemiche inutili sulla maternità di questi giorni, il punto è che la destra al governo di Roma con Alemanno ha prodotto danni enormi, tanto quanto il PD. Un nuovo volto alle stesse politiche non cambia le cose».