Mister Farris: dal Pomezia alla Lazio
di Alessandro IACOBELLI
La carriera di Massimiliano Farris è stata costantemente dominata da una parola chiave: avventura. Nell’ultimo biennio però si è materializzata una autentica svolta professionale. Il proficuo sodalizio con Simone Inzaghi al timone della Lazio Primavera ha portato in seno agli aquilotti due titoli come la Supercoppa Italiana e la Coppa Italia. Il mese scorso, con il concomitante esonero del mister della Prima Squadra Stefano Pioli, il collaudato tandem ha conseguito l’incarico di guidare la truppa biancoceleste. Ripercorriamo allora le tappe principali del tour posto in essere dal trainer milanese. L’esordio avviene tra le fila della Pro Vercelli. Velocità e tecnica sono qualità riconosciute fin da subito dal Torino che ingaggia il giovanissimo terzino tutto mancino. Quattro presenze non possono certo soddisfare ed il buon Massimiliano opta per il trasferimento ai pugliesi del Barletta. Un’altra stagione interlocutoria e poi giunge l’approdo alla Ternana. Nella squadra rosso-verde il fluidificante partecipa al trionfo nel torneo di Serie C1 con la successiva annata in cadetteria. Pisa e Pescara si rivelano altri due significativi lidi. Da rimarcare le 55 presenze con la casacca del Fiorenzuola tra il 1996 ed il 1998. All’alba del nuovo millennio l’esperienza alla Lodigiani convince Farris a considerare sul serio l’eventualità di mettere le radici nel territorio laziale. Stimolanti le stagioni alla Carrarese, alla Imolese, alla Nocerina ed alla Sangiovannese. Le scarpette vanno in soffitta al culmine di tre tasselli con Viterbese, Bassano Romano e Civitacastellana. In un batter di ciglia si apre la professione affascinante quanto complessa dell’allenatore. L’avvio è di quelli propiziatori. Nell’estate del 2010 infatti il Pomezia, neo promosso in Lega Pro Seconda Divisione, offre a Farris una ghiotta opportunità. La società rosso-blu serpeggia però in gravi difficoltà societarie e a fine campionato viene addirittura retrocessa d’ufficio. Sul campo Virdis e compagni totalizzano la bellezza di 46 punti attestandosi in settima piazza. Negativa si rivela la scelta di accasarsi al Pomigliano dove rassegna le dimissioni pochi mesi dopo. Peripezie economiche interne alla dirigenza costituiscono la ‘spada di Damocle’ in ogni sfida affrontata da Farris. Basti pensare al ritorno a Viterbo per sostituire l’esonerato Oberdan Biagioni nel 2012. Terzo posto al termine della regular season nel girone E di Serie D. Una valanga di reti stende Sanselpolcro e Voluntas Spoleto. Nella bolgia del ‘Rocchi’ il fantasista argentino Vegnaduzzo, ex Ascoli e Foligno tra le altre, è il trascinatore. Deficitaria pure la stagione 2013-2014 quando il tecnico firma per il Sora, sempre nella massima categoria dilettantistica. Nella patria del ‘maestro’ Claudio Di Pucchio la responsabilità di sedere sulla panchina volsca rimane sempre elevatissima. La salvezza ottenuta sul filo di lana, condita dalle impraticabili condizioni dello stadio ‘Claudio Tomei’, non macchia comunque le discrete trame tattiche architettate dai bianconeri.