La Nazionale che verrà
Apparso sul Nuovo Corriere Laziale del 20 giugno 2016
di Alessandro IACOBELLI
Nel pieno svolgimento dei Campionati Europei in Francia, con la spedizione traghettata da Antonio Conte che sta sorprendendo anche gli acerrimi detrattori, già si pensa al futuro.
Lo scorso sette giugno il Presidente della FIGC Carlo Tavecchio ha annunciato il nome del nuovo ct che guiderà la Nazionale nei prossimi anni: chiavi in mano a Giampiero Ventura. Il tecnico nato a Genova il 14 gennaio 1948, dopo una vita scandita da una interminabile gavetta, ha sposato un progetto arduo ma stimolante. Lecce, Cagliari, Napoli, Pisa, Bari e Torino le sue tappe principali.
In questo approfondimento proveremo, accettando ogni eventuale critica, ad ipotizzare gli elementi che formeranno il contingente della Nazionale italiana in vista del prossimo quadriennio. I Mondiali del 2018 in Russia e gli Europei del 2020 impongono sagacia e massima attenzione. L’analisi si baserà innanzitutto sull’inserimento di alcuni punti fermi capaci di trasmettere esperienza e serenità al resto della compagnia. Tale intelaiatura sarà poi accompagnata da una serie variegata di gioielli da gestire accuratamente in prospettiva.
Tra i pali l’immortale Gigi Buffon sembra intenzionato a continuare la favola. L’erede designato corrisponde all’identikit del baby-prodigio Donnarumma, che a sedici anni si trova al comando della porta milanista. Nelle retrovie scalpitano i guantoni di Perin, Leali, Sportiello, Bardi e Gollini.
L’ermetismo della trincea costituisce da sempre la peculiarità cardine dello stivale. La linea Gustav non può certo prescindere da tasselli come Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini. Il ventaglio dovrà essere completato dai difensori del domani. Per Daniele Rugani e Alessio Romagnoli la piena maturità deve ancora giungere. Il secondo si è reso protagonista di una estenuante telenovela di mercato la scorsa estate. Al culmine di una trattativa interminabile, il Milan ha ingaggiato lo stopper cresciuto nel prosperoso vivaio della Roma. In terra francese scalpita Angelo Ogbonna; 1,98 m di altezza e fisico da bronzo di Riace. Proviene da una discreta stagione tra le fila del West Ham. Il trainer ligure lo conosce fin dai tempi granata. Da tener sotto osservazione pure Francesco Acerbi. Una storia splendida la sua. Guardiano vigile nelle retrovie, ha steso per ben due volte un tumore al testicolo ed è riuscito a tornare in pista ad alti livelli con il Sassuolo. Da sottolineare anche le candidature dell’empolese Lorenzo Tonelli e del poliedrico Rolando Mandragora (classe 1997), in forza al Pescara di Massimo Oddo.
Mantenendo il sistema tattico 3-5-2, mutabile in 3-4-3 all’occorrenza, il compito degli esterni assume connotati fondamentali. Sulla destra Antonio Candreva assicura corsa e tecnica. In attesa di maggiore continuità Davide Zappacosta, chiuso da Bruno Peres da settembre a maggio, ma comunque inserito nella lista dei 30 pre-convocati per l’Europeo transalpino. Sul versante opposto ecco il pendolino Matteo Darmian, reduce dalla prima avventura in Inghileterra con la casacca del Manchester United alle dipendenze dell’olandese Louis Van Gaal e prossimamente dello ‘special one’ José Mourinho. Senza esclusione di colpi il ballottaggio, rimanendo in tema elettorale, con il rossonero Mattia De Sciglio. In vetrina il neo papà Alessandro Florenzi. La Lombardia applaude il terzino destro dell’Atalanta Andrea Conti (classe 1994).
In zona nevralgica danzano a ritmo di valzer Marco Verratti, regista del Paris Saint-Germain, ed il ‘principino’ Claudio Marchisio. La linea verde annovera Marco Benassi, Daniele Baselli, Stefano Sturaro e Danilo Cataldi. La Serie B regala perle in quantità industriale. Basti solo pensare al capolavoro posto in essere dal Pescara. Il successo contro il Trapani nella finalissima play-off ha decretato la promozione in Serie A. Nella mediana bianco-celeste ha fatto brillare gli occhi il capitolino Valerio Verre. Prestazioni strepitose e goal da quaranta metri nel match del ‘Provinciale’ al cospetto della truppa di mister Serse Cosmi. Restando in cadetteria spostiamoci in Emilia-Romagna. Con la maglia bianconera del Cesena Stefano Sensi, nato ad Urbino il 5 agosto 1995, detta i tempi in zona nevralgica.
In attacco la scelta diventa alquanto complessa. La premiata ditta tutta campana composta da Lorenzo Insigne e Ciro Immobile pare affiatata anche fuori dal rettangolo verde e quindi potrebbe essere riproposta in partita. Sui binari laterali troviamo molta carne al fuoco. Il ‘faraone’ El Shaarawy, tornato in Serie A con la Roma di Luciano Spalletti, non riesce ad entrare nei gusti di Antonio Conte per un posto da titolare. La favola del Sassuolo di mister Eusebio Di Francesco sforna piatti prelibati a volontà. Direttamente da Cariati Marina, nel cuore della Calabria, arriva il ventunenne Domenico Berardi. Con il mancino può fare quello che vuole, deve però tenere a bada i capricci caratteriali che stanno limitando in parte il suo rendimento. Dalla Baslicata squilla con testardaggine Simone Zaza. La sua media realizzativa della punta scuola Sampdoria è strabiliante con otto goal all’attivo entrando sempre dalla panchina per la concorrenza spietata di Morata, Mandzukic e Dybala nella Juventus. La banda nero-verde ospita il folletto impazzito ex Parma Nicola Sansone. In Toscana pullula l’estro del fiorentino Federico Bernardeschi. Il quarto d’ora granata 2.0 pende dalle sortite del ‘gallo’ Andrea Bellotti. 10 reti siglate nella stagione 2015-2016 non sono certo una miseria. Un gradino sotto poniamo Gianluca Caprari (classe 1993) e Daniele Verde (classe 1996), entrambi allevati nella fattoria giallorossa con l’occhio vispo di Bruno Conti. Discorso indipendente per un altro prodotto sfoderato dai capitolini. Federico Ricci (classe 1994), funambolica ala destra, ha fatto impazzire i tifosi del Crotone con 11 centri in 36 apparizioni.
Alla base del discorso eseguito si pone un presupposto imprescindibile. Nella visione prospettica ipotizzata i calciatori più giovani anagraficamente, rientrati quindi nella fascia 1993 – 1997, dovranno trovare spazio nelle compagini che lottano per obiettivi degni di nota. Merita una doverosa citazione, in tal senso, la Nazionale Under 17 affidata ai selezionatori Alessandro Dal Canto e Giuliano Giannichedda. Il radar focalizza l’osservazione su Moise Boity Kean. Nato a Vercelli il 28 febbraio 2000 viene considerato, da osservatori ed esperti, il vero crack del pallone italiano. Onora i colori della Juventus, ma le big di mezza Europa hanno perso la testa per il bomber. Da Stefano Pellizzari a Gianluca Scamacca, gli azzurrini promettono faville.
Lorenzo de’ Medici scrisse la poesia ‘Trionfo di Bacco e Arianna’, inserita nella raccolta ‘Canti carnascialeschi’, sul tema della giovinezza. La conclusione dell’opera si rivela emblematica: “Di doman non v’è certezza”. Auspichiamo dunque risvolti positivi per la nostra amata Nazionale.