Lazio, Jordan Lukaku si presenta
di Arianna MICHETTONI
Igli Tare: «Siamo qui per presentare il nuovo acquisto di questa campagna per la nuova stagione. È un giocatore che io ho seguito dai tempi del Anderlecht quando faceva parte della squadra che ha partecipato al torneo di Viareggio, e tramite un mio ex compagno di nazionale che è stato allenatore dell’Anderlecht ho avuto modo di informarmi su di lui e avere sempre ottime referenze. Lo abbiamo acquistato perché in quel ruolo siamo stati alla ricerca di un giocatore con caratteristiche offensive, che può imparare tanto dal calcio italiano. Può mettere tanto lavoro e dedizione per crescere nel calcio italiano che è molto difficile, e penso che negli anni possa diventare un giocatore importante.»
Jordan Lukaku: «Buongiorno a tutti, mi chiamo Jordan Lukaku. Nazionale belga di 22 anni, gioco sulla fascia sinistra come terzino. Sono molto felice di avere avuto questa opportunità di mostrare le mie doti per la Lazio, che è una grande società che mi permetterà di migliorare tantissimo. Gli osservatori che mi conoscono sanno che ho delle potenzialità offensive, ma so che grazie a questa società avrò modo di migliorare le doti difensive.»
D: «Hai già capito le differenze tra il tuo vecchio calcio e il calcio italiano?»
JL: «Devo dire che innanzitutto c’è stato un impatto sul piano tattico, l’allenatore si occupa molto della fase difensiva e in ogni azione si concentra dettagliatamente sull’avversario, sulla fase offensiva e difensiva. Per il prossimo match ho già ricevuto una scheda sul mio avversario.»
D: «Ti sei confrontato con Mertens e Nainggolan prima del trasferimento alla Lazio?»
JL: «Ho avuto modo di parlare con Mertens, Nainggolan e Gillet che mi hanno parlato però soprattutto della vita italiana, del campionato italiano. Non si è però parlato proprio di un mio eventuale arrivo alla Lazio.»
D: «Hai parlato con tuo fratello Romelu? Ci sono mai state possibilità che tu giocassi in Inghilterra?»
JL: «Non siamo entrati proprio nei dettagli con mio fratello, ognuno ha la propria carriera. Quello che mi ha detto è che era arrivato per me il momento di un salto di qualità e che sicuramente la Lazio poteva darmi questa opportunità.»
D: «C’è un calciatore a cui ti ispiri?»
JL: «Si, Marcelo. È sicuramente un giocatore cui nel calcio contemporaneo, attuale, mi ispiro e con cui trovo anche delle similarità.»
D: «Che atmosfera hai trovato nello spogliatoio?»
JL: «Non credo che ci sia un’energia negativa, in nessun modo, anzi: siamo tutti pronti per lottare per la Lazio; il presidente è venuto a dirci negli spogliatoi che dobbiamo dare tutto per questa maglia ed è quello che intendiamo fare.
D: «Qual è il tuo punto forte, il tuo punto debole? Conoscevi già la Lazio?»
JL: «È ovvio che conoscessi già la Lazio, è una società famosa non solo in Europa ma in tutto il mondo. Sono rapido, ho delle qualità fisiche, di potenza, e sono forte nell’uno contro uno. Posso certamente migliorare il mio posizionamento difensivo.»
D: «Ti hanno già detto del derby?»
JL: «No, non ho avuto modo di parlare con Radja del derby, perché durante l’europeo non sapevo del concreto interessamento della Lazio. Ma ne ho parlato con i miei compagni della Lazio, e so già bene cosa vuole dire giocare un derby.»
D: «Cosa ne pensi della situazione venutasi a creare ieri?» (Durante l’allenamento pomeridiano)
JL: «Siamo uomini, siamo calciatori e ci sono dei contrasti in campo. Ma questi rimangono in campo, non varcano la soglia dello spogliatoio.»
D: «Quali sono le tue caratteristiche caratteriali?»
JL: «Io sono giocatore che cerca di far parlare i miei piedi, ho un carattere grintoso ma non irruente: non cerco di infastidire il mio avversario quando non ho il pallone tra i piedi.»
D: «Un messaggio per i tifosi della Lazio?»
JL: «Darò tutto per questo club, per questa società; cercherò di uscire dal campo con la maglietta sudata. Voglio rendervi orgogliosi di me. Forza Lazio!»