Bentornata Serie A: la geografia del calcio professionistico italiano
di Daniela BONFA’
La stagione 2015/16 si presenta ai nastri di partenza con un rinnovato equilibrio numerico tra le squadre del Nord e quelle del Centro-Sud, che prendono parte ai campionati italiani professionistici di Serie A e di Serie B. Se nella massima serie la bilancia pende ancora dalla parte del settentrione, seppur per due sole unità (11 a 9), in quella cadetta il novero dei club schierati dal centro-meridione ha finalmente raggiunto la piena par condicio con quelli dell’Alta Italia (11 a 11). Il primato della rappresentanza regionale quest’anno spetta senz’altro all’Emilia-Romagna con Bologna, Carpi, Cesena, Sassuolo e Spal (5), seguita ex aequo dalla Lombardia con Atalanta, Brescia, Inter e Milan (4), dal Piemonte con Juventus, Novara, Pro Vercelli e Torino (4), dal Veneto con Chievo, Cittadella, Verona e Vicenza (4), dalla Liguria con Entella, Genoa, Sampdoria e Spezia (4), dal Lazio con Frosinone, Latina, Lazio e Roma (4) e dalla Campania con Avellino, Benevento, Napoli e Salernitana (4). Più indietro la Toscana con Empoli, Fiorentina e Pisa (3), l’Umbria con Perugia e Ternana (2) e la Sicilia con Palermo e Trapani (2). Chiudono questa speciale graduatoria le regioni rappresentate da una sola compagine: Friuli Venezia Giulia (Udinese), Marche (Ascoli), Abruzzo (Pescara), Sardegna (Cagliari), Puglia (Bari) e Calabria (Crotone). Ancora a quota zero, purtroppo, Val d’Aosta, Trentino Alto Adige, Molise e Basilicata.