Nasce “Un’Amatriciana per Amatrice” per aiutare le imprese nelle zone colpite dal terremoto
Tra il 12 e il 18 settembre chi ordina una amatriciana in un ristorante aderente al progetto contribuisce alla ricostruzione
di Chiara CARLINI
L’Amatriciana, in romanesco “matriciana”, è da sempre il simbolo identitario di Amatrice, lo stupendo comune in provincia di Rieti. Il primo piatto laziale, nato proprio in questo territorio, è diventato famoso in tutto il mondo. Un simbolo che un terribile sisma ha cercato di spazzare via. Mercoledì 24 agosto, mentre il paese si apprestava a fare festa con la 50^ edizione della Sagra degli Spaghetti all’Amatriciana, un terremoto ha devastato l’intero borgo. Amatrice non c’è più. E non è la sola. Diversi comuni del Centro Italia sono stati toccati dalla tragedia. I più colpiti sono Accumuli, Arquata del Tronto e Pescara del Tronto. Ora rimane solo la speranza che la situazione si sistemi, il più presto possibile. Così si dà il via al progetto “Un’Amatriciana per Amatrice” (#UnAmatricianaperAmatrice) messo in campo dagli imprenditori di Confesercenti in collaborazione con l’Associazione Nazionale Città del Vino, che comprende 450 comuni italiani a vocazione enogastronomica. L’obiettivo è quello di sostenere la ricostruzione delle attività della ristorazione, del commercio e della ricettività nei paesi colpiti dal sisma. Nella settimana tra il 12 e il 18 settembre, i ristoranti di tutta Italia in un giorno a loro discrezione, serviranno una amatriciana per la ricostruzione. Chi ordinerà in quella giornata il piatto, contribuirà indirettamente a sostenere l’iniziativa: l’importo pagato, infatti, verrà devoluto interamente dai ristoratori in un fondo (IBAN IT 23A 03127 03200 000000015000) finalizzato alla ricostruzione delle imprese nelle zone terremotate. Tutti possono partecipare, anche i ristoratori stranieri. Per aderire sarà sufficiente registrarsi online su www.unamatricianaperamatrice.it , in modo da ottenere le locandine ed il materiale informativo relativo alla procedura da adottare, in italiano e presto disponibile anche inglese. “Il desiderio è quello di arrivare a servire oltre 100mila amatriciane”, comunicano gli organizzatori. Il presidente di Città del Vino Floriano Zambon dichiara: «Siamo vicini agli abitanti di Amatrice, Accumoli, Arquata, Pescara del Tronto e delle altre zone colpite dal sisma. Insieme a Confesercenti stiamo organizzando questa iniziativa di raccolta fondi attraverso una ricetta simbolo del made in Italy: l’Amatriciana, un piatto famoso in tutto il mondo, fortemente identitario, capace di esprimere la cultura di un territorio con la stessa forza evocativa di un vino. L’obiettivo è di sviluppare un progetto nel campo della ristorazione e della gastronomia per ricreare occupazione e dare speranza alla popolazione dei territori colpiti, partendo dall’esperienza positiva del polo agroalimentare del Parco del Gran Sasso, che aveva sede proprio ad Amatrice»