Colletto (Allenatore Under16 Trapani): ” A Trapani l’ambiente giusto per lavorare”

Colletto (Allenatore Under16 Trapani): ” A Trapani l’ambiente giusto per lavorare”

di Lorenzo Petrucci

 

A poche ore dalla una delle più difficili sfide per il Trapani Under 16 in quest’avvio di campionato, nel recupero della 5a giornata contro la Juventus, a riguardo abbiamo contattato il Mister della formazione siciliana, Salvatore Colletto, con un occhio anche su questo avvio di stagione e su una visione più ampia del calcio e di come dovrebbe essere gestito soprattutto nei settori giovanili e sul suo ottimo lavoro in una categoria non facile come quella che allena.

 

 

Mister è alla vigilia di un’importante e allo stesso tempo difficile partita, quella contro la Juventus prima nel girone, sogna magari uno sgambetto?
“Non sarà facile ma si può sognare però dobbiamo restare anche con i piedi per terra perché la Juventus è una grande squadra, con un raggio di azione anche fuori dai confini italiani, a differenza nostra che ci muoviamo quasi esclusivamente sul territorio trapanese. Quindi nonostante tutto ciò sogniamolo questo sgambetto però il mio motto è quello di andare in campo concentrati e dare il massimo, poi se riusciamo a mettere in difficoltà la Juventus per noi è un grande successo.”

 

Che partita si aspetta contro i bianconeri?
“Sarà sicuramente una partita molto tosta per noi, la Juventus forse verrà qui con la mentalità di affrontare una passeggiata ma se i miei ragazzi saranno sul pezzo, concentrati e non sentiranno la pressione di giocare una partita di questo livello proveremo a non renderla facile agli avversari.”

 

A prescindere dal risultato della prossima partita, il suo Trapani ha iniziato bene questa stagione in un girone sicuramente non facile con squadre come l’Empoli, il Genoa e la stessa Juventus. Il risultato di questo è anche merito suo?
“Io lavoro per i ragazzi e per noi la cosa importante non è tanto il risultato ma la loro crescita con alcuni di questi che magari a fine anno possano emergere per le qualità. Io ci metto del mio ma fondamentalmente sono i ragazzi quelli che si stanno impegnando mettendo un forte senso di sacrificio, quindi grande merito va a loro.”

 

L’Under 16 è un campionato particolare, per il tasso tecnico e l’età dei ragazzi, nonostante questo lei ci sta riuscendo molto bene, che rapporto ha instaurato con il gruppo e sta inculcando la sua mentalità e modo di calcio alla squadra?
“Il rapporto che sto instaurando con i ragazzi non è il classico allenatore-giocatore, con questo che passa anche in secondo piano, prima vengono i valori umani e poi il discorso calcistico. Io dico sempre che a fare la differenza è la testa e devono crescere da questo punto di vista per maturare ancora di più. 16 anni è un età particolare e noi dobbiamo lavorare sulla costanza. Dico sempre che noi ogni settimana siamo chiamati a degli esami e gli allenamenti sono i giorni di studio, quando si lavora bene durante la settimana la domenica si deve entrare in campo convinti delle proprie potenzialità senza l’assillo del risultato. Determinazione, stimolo ed intensità devono essere le nostre armi.”

Trapani è una città umile, tranquilla e senza particolari ambizioni, pensa che in un ambiente del genere si possa lavorare e fare meglio?
“Questo sicuramente, quando c’è l’obbligo del risultato la pressione si può sentire, con i giocatori che quando scendono in campo possono essere contratti e non sereni. Nel caso nostro questo problema non lo abbiamo quindi i ragazzi possono giocare con la massima tranquillità anche sbagliando anche perchè solo sbagliando ci può essere il giusto percorso di crescita.”

 

Nella sua rosa c’è una vecchia conoscenza del settore giovanile della Lazio, Giuseppe La Spada, che giocatore e come lo ha visto in queste prime gare?
“Giuseppe è un piccolo professionista, si allena sempre con la giusta mentalità e ben concentrato. E’ un esterno tecnicamente buono, è molto bravo nella fase di possesso, chiaramente deve migliorare in fase di non possesso ma normale perché deve crescere ancora. E’ un elemento valido su cui ci si può lavorare, dire dove potrà arrivare è prematuro, ha una buona macchina in mano, un ottimo motore e deve solo trovare le chiavi giuste

Lorenzo Petrucci

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