Zarelli sta con gli “abusivi”: «Sì, al subaffitto»

Zarelli sta con gli “abusivi”: «Sì, al subaffitto»

Apparso sul Nuovo Corriere Laziale del 31 Ottobre 2016

di Marco PICCINELLI

La scorsa settimana, precisamente nella giornata di domenica, il Direttore di ‘Sport in Oro’ Raffaele Minichino ha permesso al ‘Nuovo Corriere Laziale’  di intervenire in trasmissione e di illustrare la prima pagina che il lettore avrebbe avuto tra le mani l’indomani mattina (lunedì 24). In studio era presente anche il Presidente del CR Lazio Melchiorre Zarelli e, dato che la prima pagina della scorsa settimana verteva principalmente sulla questione impianti e dei subaffitti, s’era ritenuto opportuno rivolgere la domanda al Presidente Zarelli il quale, in diretta, aveva annunciato una iniziativa con le società a riguardo. Il ‘Nuovo Corriere Laziale’, dunque, l’ha raggiunto per poter approfondire tale tematica e sapere di più sull’assemblea con le società.

Partiamo dalla volontà di indire una riunione tra tutte le società sulla questione impianti, come da Lei anticipato a ‘Sport in Oro’ la scorsa settimana.
«Beh chiamarla riunione è riduttiva: tra poco ci sarà l’assemblea che si tiene ogni 4 anni ed è per il rinnovo delle cariche elettive del comitato»

Lei, però, parlava di una riunione che andava posta in relazione agli impianti.
«Io ho detto che tra le iniziative che vorrei intraprendere per il futuro è quella di fare una riunione, un convegno, con i vari titolari degli assessorati allo sport e le squadre».

Esattamente.
«Vorrei fare un convegno, riservato alla tematica degli impianti sportivi, che, come lei ben sa, sono  per 95/97 percento di proprietà degli enti locali, ai quali la legge impone certe procedure. Procedure che si estrinsecano nell’emissione di bandi per la concessione degli impianti sportivi. Ovviamente, per la concessione degli stessi chi vince il bando deve anche pagare un onere di concessione; avrà delle indicazioni per quanto riguarda l’utilizzo degli impianti. Una serie di cose a cui devono sottostare le società, anche perché adesso la legge impone alle amministrazioni comunali che da questi impianti devono trarre beneficio per le casse comunali».

A proposito di questo, anche la scorsa settimana si parlava della questione dei subaffitti.




«Sì, è uno dei problemi che andremo ad affrontare in questo convegno, per cercare di fare qualcosa di utile per le società, senza – per questo – dover criminalizzare le amministrazioni comunali. Anzi, proprio alcune amministrazioni soprattuto si comportano in maniera eccellente, tenendo conto della validità sociale delle nostre società. Non dimentichiamoci che il calcio dilettantistico, il calcio di base, ha un connotato, dal punto di vista sociale, non indifferente».

Proprio perché il calcio dilettantistico, il calcio di base, ha un forte connotato sociale, che idea s’è fatto sulla questione subaffitti da parte di società come Savio, Romulea, Spesso Artiglio che abbiamo documentato nei numeri precedenti del ‘Nuovo Corriere Laziale’?
«E’ una situazione che andremo ad esaminare: al momento è prematuro fare considerazioni. Nel convegno ci saranno vari punti che verranno trattati. Cercheremo di dare una mano, qualora lo desiderino, ai comuni riguardo i bandi per le concessioni che siano tutti uniformi per tutto il Lazio. Tenendo conto, ovviamente, della specificità di qualche impianto, ma è bene dare uniformità al tutto e informare le società a cosa possono andare in conto. Non possiamo metterci, al momento, a dire subaffitti sì, subaffitti no»

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No, in realtà, le chiedevo se si fosse fatto un’idea a riguardo, dato che è il Presidente del CR Lazio.
«Io non mi sono fatto nessuna idea: il convegno lo voglio organizzare e ne parlerò, ovviamente, anche con uno staff di esperti. In quell’occasione vedremo».

Vista anche la sua attenzione per lo sport di base, come detto precedentemente, il subaffitto ad una squadra di Serie A Femminile – ad esempio – (la Res Roma gioca le sue partite al ‘Vianello’, impianto del Savio) non pensa che svilisca la percezione del calcio femminile?




«Certo. Bisogna vedere, però, le condizioni in cui stanno questi impianti: se possono reggere più attività da parte di più società sui loro campi. Un conto è che ci sia una sola società con un paio di squadre che fa attività in un dato impianto, un altro è per gli altri impianti – ormai la maggior parte soprattutto qui a Roma – che sono un continuo subentrare di squadre: c’è prima la squadra ‘x’ che termina la partita, e già sono pronti gli altri ‘y’ per entrare. E questo accade dalla mattina alle 9:00 fino alla sera alle 17:00, ininterrottamente. Ogni situazione bisogna analizzarla nella sua specificità».

Quindi, secondo lei, un subaffitto da parte di una società che ha due squadre può andare bene mentre da parte di una squadra giovanile che possiede più categorie no. Corretto?
«Certo»

E se i campi sono di ‘Roma Capitale’?
«Bisogna vedere come saranno le concessioni: se esse consentono o meno il subaffitto. Bisogna vedere i regolamenti comunali da studiare. Ci sono un mucchio di cose da studiare a riguardo»

Per carità, le chiedevo – per l’appunto – un parere a riguardo, dato che proprio in trasmissione, il direttore Minichino ha usato l’espressione corretta per qualificarla: il presidente dei presidenti delle società del Lazio.
«Io non posso dire nulla al momento perché non conosco i regolamenti comunali dei vari enti e c’è da ragionarci su. Se il subaffitto è regolamentato, nessuno può dire nulla alle società che lo praticano, ci mancherebbe altro. Anzi, può essere anche una forma per rientrare di qualche spesa aggiuntiva. Può essere legittimo e produttivo. Se adesso le dicessi che sono pro o contro il subaffitto così, sic et simpliciter, le direi una fesseria: non posso esprimermi e dare giudizi positivi o negativi a riguardo, cerchi di capire».

Le chiedevo un parere, infatti, se si fosse fatto un’idea a riguardo.




«No, non mi sono fatto nessuna idea, ancora, perché voglio prima vedere i regolamenti, regolarmi di conseguenza e – solo dopo – parlare».

Conoscere per deliberare, insomma, come il motto del Presidente Einaudi.
«L’unica cosa che conosco, in questo momento, è la difficolta di molte difficoltà riguardo gli impianti. Magari, dunque, prima abituate che le amministrazioni non chiedevano i soldi delle utenze e ora capita che nelle concessioni gliele chiedano (non le conosco tutte perché parliamo di oltre mille impianti solo di calcio a 11).  Sapere tutti i contenuti di tutte le concessioni non è facile, sarebbe da analizzarle tutte, dato che all’interno possono essere contenute delle indicazioni particolari».

Marco Piccinelli

Studente di Scienze Storiche presso l’Università di Tor Vergata. Scrivo per il ‘Nuovo Corriere Laziale’ , ho un blog su Formiche.net. Ho scritto per Controlacrisi.org, Lindro.it, Oltremedianews.com, ‘Terra’ e ‘il manifesto’. Nicchista per vocazione. Generalmente leggo parecchio.

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