Premio Bearzot 2017: vince l’allenatore del Napoli Maurizio Sarri
di Lorenzo Petrucci
(foto di © Gian Domenico SALE – www.photosportiva.it)
Nella giornata di oggi, 30 maggio, presso il prestigioso Salone d’Onore del Coni di Roma, è avvenuta la celebrazione della settima edizione del premio Enzo Bearzot, riconoscimento promosso dall’Unione Sportiva Acli che col patrocinio della Figc per quest’anno ha premiato l’allenatore del Napoli Maurizio Sarri.
Oltre all’allenatore partenopeo, presente anche il Presidente partenopeo Aurelio De Laurentiis.
A premiare Maurizio Sarri, il Presidente dell’Us Acli Damiano Lembo, il numero uno della Figc Carlo Tavecchio e il Presidente del Coni Giovanni Malagò, oltre alla giuria composta da direttori e capi redazione delle più importanti testate italiane sportive nazionali.
A presenziare l’evento il noto giornalista sportivo Enrico Varriale che ha brillantemente condotto la cerimonia di premiazione al tecnico napoletano.
Ad essere premiato anche il Progetto sociale Kunta Kinte Cup, un progetto calcistico che propone l’integrazione di vari richiedenti asilo.
Maurizio Sarri che succede nell’albo d’oro del prestigioso premio Bearzot a Cesare Prandelli, Walter Mazzarri, Vincenzo Montella, Carlo Ancelotti, Massimiliano Allegri e per ultimo Claudio Ranieri, vincitore dell’ultima edizione dello scorso anno.
A scegliere Maurizio Sarri come vincitore per quest’edizione una giuria formata presieduta da Tavecchio e Lembo e dai direttori e capi redazione delle più importanti testate italiane sportive e nazionali.
Di seguito, la motivazione con cui la giuria ha deciso di premiare il tecnico del Napoli:
““Dostoevskij ha scritto che la bellezza salverà il mondo. Chissà se Maurizio Sarri, uomo di buone letture oltre che grande allenatore, si è ispirato a questa frase nel corso di una carriera che dai campi di provincia fino alla Champions League ha avuto come comun denominatore il bel gioco sempre praticato dalle sue squadre. Anche Enzo Bearzot, pur non essendo un esteta, mise in campo la Nazionale più spettacolare della storia azzurra, nei mondiali di Argentina del 1978. Quel progetto diventò vincente quattro anni dopo quando alla bellezza si unì anche la praticità e la concretezza che portarono al trionfo di Spagna ’82. Con ‘il grande Vecio’, Maurizio Sarri ha in comune anche la capacità di creare una coesione straordinaria nel gruppo di giocatori che guida. Uomini che per lui hanno dimostrato di dare sempre il massimo, grati a un allenatore che con la sua cultura del lavoro ha sempre esaltato e migliorato le individualità, inserendole però nel superiore concetto di squadra. Un maestro capace di scrivere uno spartito originale e sempre riconoscibile da tutti quelli che amano la bellezza, anche nel calcio”.
A margine della cerimonia al tecnico Sarri sono state poste delle domande anche in merito alla stagione da poco conclusa col suo Napoli, del rapporto con la tifoseria, del merito di essere riuscito a rimediare dopo l’infortunio di Milik e l’idea di schierare Mertens a falso nueve, del mercato che verrà con giocatori “da Napoli” e il sogno di poter regalare alla città e ai tifosi biancoazzurri un trofeo.
“Ho feeling con il pubblico di Napoli e con la città. La tifoseria è vicina e matura. Il pubblico accetta le sconfitte, è contento se si pareggia giocando bene. Il premio lo dedico ai tifosi, visto che per ora non ho potuto dedicargli altri successi. Quest’anno non abbiamo vinto, ma ci siamo divertiti facendo grande calcio. Quando torno a casa la sera, non penso altro che al giorno successivo per poter tornare al lavoro, questo nella vita è una grande fortuna. Il livello del nostro calcio è sottovalutato, siamo competitivi in un momento nazionale poco ricco. Nell’ultima stagione ho visto una mentalità diversa, squadre di metà classifica che hanno lottato fino alla fine. Abbiamo giovani bravi, a livello tattico non siamo inferiori a nessuno. La convivenza tra Mertens e Milik verrà facile, possono giocare centrali ma Mertens è anche esterno, ci sono momenti in cui sarà possibile farli giocare insieme, fortunatamente non abbiamo avuto questa necessità se non a Sassuolo. Milik è un grande calciatore, ha fatto benissimo ad inizio stagione prima dell’infortunio.”