Frosinone, notte da leoni a Pescara: 3-3 spericolato all’Adriatico
di Andrea Pontone
Foto © Antonio Fraioli
Il friday match di Serie B tra Frosinone e Pescara termina sul risultato di 3-3. La gara dell’Adriatico racconta di un pari a due facce per la squadra di Longo, che a livello di forza, qualità e intensità dimostra di avere tutte le armi necessarie per vincere, ma manca nel momento del tap-in decisivo, tra pali, traverse, sfortuna e grossolane sviste arbitrali. Il primo tempo si conclude sul 3-0 in favore della squadra abruzzese; nella ripresa, con convinzione dei propri mezzi e forza psicologica, i giallazzurri rimontano il risultato e sfiorano perfino il poker vincente.
CON MAIELLO – La formazione ciociara si presenta a Zemanlandia con un impostato 3-5-2: privo di Dionisi, il Frosinone punta sulla coppia d’attacco D.Ciofani-Ciano. Sugli esterni fiducia a Beghetto (che rimpiazza Crivello) ed al solito Paganini. In mezzo al campo torna Mirko Gori dall’inizio, insieme a Maiello e Sammarco. La linea difensiva è ancora composta dal trio Terranova-Ariaudo-Krajnc. Bardi staziona tra i pali, trovando davanti a sé trova un arrembante reparto offensivo biancazzurro, con il Pescara che schiera in attacco Benali, Pettinari e Del Sole. A centrocampo c’è Coulibaly, con Brugman e Proietti. In difesa si rivede l’ex-canarino Mazzotta, insieme a Coda, Crescenzi e Perrotta. Pigliacelli, anche lui con un passato in Ciociaria, difende la porta abruzzese.
LEONI IN GABBIA – La sfortuna ci vede bene sin da subito per il Frosinone: al 4’ i locali trovano il gol del vantaggio con il centravanti Pettinari, che sfrutta un cross prelibato di Del Sole per portare in avanti i suoi. Passa appena un giro d’orologio e Ciano, dalla trequarti del Delfino, sfodera il sinistro sul secondo palo: Pigliacelli devia con la punta delle dita, il pallone scheggia il legno interno ma non entra in porta. Lo stesso fantasista ciociaro, su calcio di punizione, colpisce ancora un altro palo, dopo un provvidenziale intervento del solito Pigliacelli. Il portiere del Pescara si oppone anche alle conclusioni di Daniel Ciofani e Mirko Gori. Ci prova anche Ariaudo, che sugli sviluppi di un calcio d’angolo trova di testa, ad un metro dalla porta completamente sguarnita, soltanto la traversa. Ma non è finita: Paganini esce dal campo a metà primo tempo, per un (grave) infortunio al ginocchio che già l’anno scorso, per una fatale rottura del crociato, l’ha fermato per sette mesi.
PUNTI DI (S)VISTA – E poi c’è l’arbitro, il signor Sacchi, le cui scelte si rivelano fatali per l’andamento del match: Paganini, prima di uscire, subisce fallo in area da parte di Mazzotta. Per il direttore di gara, tutto regolare. Al 38’ Pettinari segna, e la sua rete è decisiva per il 2-0 del Pescara. Ma Del Sole, che gli fornisce l’assist vincente, risulta in netta posizione di offside: tre metri davanti alla linea difensiva ciociara. “Non era neanche una situazione dubbia: era fuorigioco e basta”, commenterà Mister Longo a fine gara. Al 44’, pochi secondi prima dell’intervallo, è ancora Pettinari ad andare in gol, siglando un pesante 3-0 che sembra condannare definitivamente il Frosinone. Nella ripresa, però, i ciociari non si danno per vinti. “Il Mister ci ha detto che dovevamo essere orgogliosi delle palle-gol costruire e continuare su questa strada”. Così parla Daniel Ciofani, che nel secondo tempo si rivela decisivo: conquista un calcio di punizione prezioso, grazie al quale – al 55’ – Ciano accorcia le distanze con una trasformazione perfetta.
IL RUGGITO FINALE – Dal 3-1 in poi, è dominio frusinate: protagonista un pimpante e mai opaco Camillo Ciano, che si galvanizza con la rete personale e trova modo di ripetersi, cinque minuti dopo, quando a tu per tu con il portiere (su assist di Mirko Gori) spiazza Pigliacelli siglando il bis ciociaro sotto la curva dei supporters giallazzurri. E il Pescara, reo d’aver subito un fortissimo contraccolpo psicologico, si spegne. Ne approfitta la squadra di Longo, che tenta a questo punto l’avanti tutta verso il pari. Gli abruzzesi si chiudono, e il Frosinone fatica a trovare spazi. Per sbloccare le sorti del match ci vuole la giocata di un campione. Detto, fatto: al 71’ Daniel Ciofani, dai 30 metri spalle alla porta, trova un clamoroso e meraviglioso 3-3. Il pallone carambola dalle sue parti, e il centravanti ciociaro – senza neanche guardare la porta – tenta il tiro a pallonetto, di collo interno, verso lo specchio: ne esce un gol capolavoro, una perla, un gioiello che trafigge Pigliacelli. La sua 61 esima rete in maglia canarina. “Il gol più bello da quando sono qui”. Nonostante i continui tentativi finali, il Frosinone non riesce a completare la rimonta. Ed anche qui c’è lo zampino dell’arbitro Sacchi: Daniel Ciofani trova la doppietta personale, con un’altrettanta deliziosa rete che scavalca il portiere avversario con un morbido e preciso scavetto mirato al secondo palo. Peccato che il gol venga annullato per fuorigioco. Ma il bomber frusinate risulta in piena linea con i difensori avversari. “Meritavamo di vincere, anche perché il gol-vittoria l’avevamo fatto ed era regolare, ma ci è stato negato”. Longo si esprime così a fine gara. Ed è questo forse il commento più consono per descrivere la rocambolesca rimonta ciociara: il forcing finale non basta, termina 3-3 all’Adriatico. Il Frosinone ne esce a testa alta. Il Pescara, invece, dimostra di essere ancora un cantiere aperto. Nel quale Zeman, già dalle prossime settimane, dovrà far sentire la sua impronta…