FORMAZIONI – Out Wallace, Inzaghi decide di confermare la difesa di Milano, con l’eccezione di De Vrij che riprende il suo posto in luogo di Luiz Felipe.
Nessun esperimento in avanti, Luis Alberto sostiene Immobile e Murgia rinforza un centrocampo privo di Milinkovic-Savic e Lulic, Nani e Felipe Anderson partono dalla panchina. Nel Genoa c’è Galabinov e non Lapadula al fianco di Pandev in attacco, il nuovo acquisto Bessa non parte dal 1′, a centrocampo Bertolacci è pronto allo scontro fra cognati con Murgia.
NULLA DA SEGNALARE – Il primo tempo scorre via sostanzialmente in un catenaccio genoano senza sbocchi per una Lazio che appare spuntata. L’unico a sfondare centralmente è Parolo, con due colpi di testa che non inquadrano il bersaglio. Ci prova invece dalla distanza Luis Alberto, per due volte e facendo sussultare Perin solo al 37′, tirando non lontano dall’incrocio dei pali. Il Genoa dalla sua specula e riparte, con la formazione rossoblu che prova ad affondare con Pandev (fischiatissimo dall’Olimpico soprattutto quando simula un infortunio per poi scattare verso la porta) e Laxalt che gode di una certa libertà lasciatagli da Marusic sulla fascia. Ma nei primi 45′, occasioni vere da gol, di quelle che causano rimpianti e ripensamenti, non se ne contano.
MALEDIZIONE GENOA – Il secondo tempo si produce su ben altri ritmi rispetto al primo. Al 10’ della ripresa, il Genoa trova il vantaggio: contropiede con De Vrij che sbaglia l’aggancio a centro area, per Pandev è un gioco da ragazzi piazzare alle spalle di Strakosha. Il gol subito scuote la Lazio che si riversa subito nella metà campo genoana a caccia del pareggio, e lo trova già al 59’: cross ben piazzato da Caceres che trova l’inserimento vincente in area di Parolo, nulla da fare per Perin sulla conclusione angolata del centrocampista. Inzaghi prova a scuotere la Lazio con gli inserimenti di Nani e Felipe Anderson, ma arriva al 92′ la beffa, con Laxalt che sbuca a centro area e di testa beffa Strakosha, dopo essersi visto annullato un precedente gol dal VAR.