La Festa della Liberazione nella Capitale
di Francesca EMPLER
Lo scorso mercoledì, 25 aprile, tutta l’Italia ha festeggiato il 73° anniversario della Festa della Liberazione.
A Roma le più alte cariche istituzionali si sono riunite presso l’Altare della Patria. Presenti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha posto una corona di fiori sulla tomba del milite ignoto, il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, i Presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Elisabetta Casellati e il ministro della Difesa Roberta Pinotti.
Il premier si è poi recato al museo delle Fosse Ardeatine, presso il quale ha deposto una corona d’alloro in memoria delle vittime, mentre il presidente Mattarella si è recato prima a Taranta Peligna, in provincia di Chieti, per commemorare il sacrario della brigata Maiella, e poi a Casoli, in Abruzzo, città sede della formazione partigiana che collaborò per liberare l’Italia dal nazifascismo.
Parallelamente alle celebrazioni, l’Anpi, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, ha organizzato una manifestazione. Quest’ultima, che ha contato circa 15mila persone presenti, è partita da via Genocchi a Roma ed è arrivata fino a Porta San Paolo. Hanno partecipato diversi partiti politici tra cui il Partito Democratico, Potere al Popolo, Liberi e Uguali e il Partito Comunista e anche i rappresentanti delle sigle sindacali CGIL, CISL, UIL. Oltre ai citati, annoveriamo la presenza di delegazioni Rom e Sinti, del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli e di Studenti Antifascisti.
Le polemiche sono però sorte a causa della presenza della delegazione palestinese che, con le sue bandiere, ha indotto la comunità ebraica a non partecipare alla manifestazione. Il presidente dell’Anpi Roma, ha espresso il suo dispiacere per l’accaduto, poiché l’obiettivo della manifestazione era che tutti i partecipanti, almeno per quel momento, potessero reciprocamente accettarsi.
La sindaca Raggi si è destreggiata tra i vari impegni, partecipando sia alle celebrazioni in via Tasso che a quelle delle Fosse Ardeatine, raggiungendo poi i manifestanti nell’ultima tappa a Porta San Paolo.
Anche quest’anno una giornata piena di emozioni, di ricordi indelebili per chi ha vissuto in quel periodo e di estremo rispetto da parte di chi la storia l’ha conosciuta tramite libri e racconti.