Battle of the Nations 2018: la battaglia in costume medievale
di Francesca EMPLER
Dal 3 al 6 maggio, nella cornice del castello di Santa Severa si è svolta la Battle of the Nations 2018, una competizione internazionale in abiti medievali.
L’evento è stato organizzato da Historical Martial Combat Italy Federation, C.S.E.N (Centro Sportivo Educativo Nazionale), HMBIA (Historical Medieval Battle International Association) e in collaborazione con la Regione Lazio, LAZIOcrea, Mibact, Comune di Santa Marinella e Coopculture. La presentazione dell’evento si è tenuta venerdì scorso presso il ristorante “Osteria Romana” in presenza di varie personalità istituzionali, come il Dirigente dell’Agenzia Regionale per il Turismo Paolo Giuntarelli.
I partecipanti, provenienti dalle 35 nazioni in gara, si sono sfidati nelle varie categorie: 1vs1, sia maschile che femminile, che comprende quattro discipline: spada lunga, spada e scudo, spada e brocchiere e arma in asta. Solo femminile è, invece, lo scontro di gruppo 3vs3, mentre prettamente maschile è il 5vs5 e il 21vs21.
L’Italia ha sicuramente un ruolo importante: partecipa ormai dalla seconda edizione del 2011, prendendo parte a tutte le discipline con 50 combattenti pronti a sfidarsi e a vincere. Prima di svolgersi nel nostro Paese, la manifestazione si è tenuta a Barcellona, Praga, San Pietroburgo, Fortezza di Chotyn, Varsavia, Trau’ e Aigues-Mortes.
Grazie a questa manifestazione sportiva, è stata data la possibilità agli spettatori di immergersi nell’epoca medievale, avendo modo di ammirare costumi tipici dell’epoca, indossati da cavalieri e dame, di veder ballare e suonare canzoni tipiche e di assistere alle esibizioni degli sbandieratori. Anche la struttura non è stata da meno: tende con cucine da campo, un accampamento medievale, una grande tribuna per 600 ospiti nell’area vicina al parcheggio e, sul piazzale del Fontanile, è stato riprodotto un grande mercato medievale dove è stato possibile, tra le altre cose, provare armi, armature e cimentarsi in duelli simulati. Uno spazio è stato riservato anche per i ragazzi che volevano cimentarsi nel tiro con l’arco.
Un’esperienza unica che ha permesso a tutti gli astanti di immergersi nel passato e di poter così godere di uno spettacolo assolutamente fuori dal comune.