Race for the Cure 2018 | Una corsa a sostegno della lotta contro il tumore al seno
di Francesca EMPLER
A Roma dal 17 al 20 maggio si svolgerà la 19° edizione della Race for the Cure, il più grande evento per la lotta al tumore del seno, simbolo di Komen Italia.
L’evento si svolge all’interno del Villaggio allestito al Circo Massimo. Dal 17 maggio, il “Villaggio della Salute, Sport e Benessere” proporrà molte iniziative per la salute e il benessere psicologico. Sarà possibile, proprio in questa sede, avere consulenze gratuite da parte di specialisti, esami diagnostici e momenti educativi per promuovere uno stile di vita sano. Nella giornata di domenica, in conclusione, si svolgerà la ormai consueta corsa di 5 km, sia competitiva che amatoriale ed anche la passeggiata di 2 Km, nelle vie del centro della città, partendo naturalmente dal Circo Massimo.
Protagoniste indiscusse sono però le Donne in Rosa, che hanno avuto un tumore e a cui è dedicata una zona specifica per iscriversi, ritirare il cappellino, la t-shirt, la borsa e il pettorale rosa. Due le donne di spettacolo che prestano il volto per l’evento: Maria Grazia Cucinotta, da sempre madrina della manifestazione, e la testimonial delle Donne in Rosa, l’attrice Rosanna Banfi. Ci sarà anche un’area dedicata ai bambini, con iniziative didattiche e ludiche.
Tutti possono partecipare e le modalità sono molto semplici. Gli adulti, comprese le Donne in Rosa, possono partecipare sia alla competitiva che non, con un costo comunque di 15 euro. Anche i bambini fino ai 14 anni pagano 15 euro. È possibile inoltre partecipare non direttamente all’evento donando sempre lo stesso importo.
Questa manifestazione non si svolgerà solo nella Capitale, ma proseguirà poi a Bari dal 25 al 27 maggio, a Bologna dal 21 al 23 settembre e a Brescia dal 5 al 7 ottobre. In totale si stimano oltre 115.000 partecipanti.
Un evento unico e importantissimo a cui è necessario partecipare per migliorare le nostre abitudini di vita, comprendere l’importanza della prevenzione, ma soprattutto per parlare o anche solamente ammirare queste guerriere che grazie alla loro partecipazione hanno permesso e permettono ancora oggi di infondere speranza in coloro che ogni anno scoprono di avere un tumore.
