Cucinotta, il poeta nobile della pittura
di Giuseppe MASSIMINI
Intervista al Maestro che, in questi ultimi anni, è stato protagonista di più eventi espositivi
“Ho accompagnato ogni mia esposizione con annotazioni critiche che di volta in volta hanno aiutato a capire l’evoluzione del mio lavoro”. A distanza di poco tempo le opere di Maurilio Cucinotta sono state proposte in più esposizioni. Nell’autunno del 2017 al Museo Civico di Marino e nella primavera del 2018 a Sezze al Museo Archeologico. Cucinotta inizia la sua attività artistica nella prima metà degli anni ’70 . Da allora un lungo percorso, sempre costellato di premi e riconoscimenti e con mostre personali e collettive in Italia e all’estero. La sua pittura, colta e ricca di immagini, scorre sempre su un doppio binario: da un lato ci trascina in un suo romanzo pittorico, dall’altro ci trasporta tra capricci surreali e atmosfere metafisiche della nostra realtà quotidiana. Nel corso della sua intensa attività ha realizzato tantissime opere di piccole e grandi dimensioni. Non pretendo di fare un elenco; è bello ricordare, però, alcuni dipinti che hanno segnato le tappe fondamentali del suo percorso: “Morte di Manfredi” presentato per la prima volta, nel mese di dicembre 2017, al Teatro dei Dioscuri al Quirinale a Roma e “Sogno Arabo” che più di tutti si pone all’inizio della sua esperienza metafisica, da allora portata avanti senza sosta. Gli fanno eco “Barca reale” e “Capitano di ventura”. Della fertile stagione dei nudi, altro tema dominante della sua ricerca, “Il velo di Malia”, “Vanità velata” e “Finalmente donna”.
E’ giunto il momento di fare un bilancio della sua attività?
Più che fare un bilancio della mia attività mi trovo frequentemente a rimettermi in discussione. Un vero artista è sempre in continua evoluzione.
Cosa pensa del mercato dell’arte?
Il più delle volte non risponde a verità. Spesso è manovrato da galleristi, collezionisti, critici e dalla grandi strutture commerciali. Per non parlare poi delle aste televisive.
L’artista è condizionato dall’andamento del mercato?
Il mondo dell’arte è complesso. C’è chi determina l’arte e chi guarda al mondo dell’arte. L’artista “vero” non sarà mai condizionato da quelle che sono le dinamiche del mercato.
E lei è mai stato condizionato?
Certamente no anche se ho fatto molta fatica per non accettarne i condizionamenti.
Che peso ha il gallerista?
Esistono diverse tipologie di gallerie e di galleristi. C’è chi investe sui giovani e chi preferisce non rischiare puntando su nomi solidi, già affermati. Il gallerista illuminato preferisce puntare sui giovani artisti anche a proprie spese.