Petriana: l’intervista al responsabile della Scuola Calcio, Antonio Martino
Di Paride Roncaglia
Di seguito l’intervista ad Antonio Martino nuovo responsabile della scuola Calcio Petriana. Martino è allenatore UEFA B, porta con sé anni di esperienza come mister e come coordinatore di scuola calcio.
Antonio quest’anno sei stato incaricato di dirigere i 4 poli scuola calcio Petriana, dopo il bel risultato con la scuola calcio di Torraccia. Come intendi gestire questo grande impegno e la stagione in generale? “Sono già in contatto con tutti gli istruttori e a fine agosto faremo un piccolo corso ben strutturato. Questo corso prevede una parte teorica e una parte sul campo, ed è stato pensato per cercare di unificare la metodologia di lavoro di tutti i nostri tecnici e per cercare di fare in modo che in tutti i poli si segua la stessa linea, sia a livello comportamentale, che sotto il punto di vista della formazione tecnica.
Stiamo organizzando tutto nel pieno rispetto delle linee guida che ci ha fornito la Federazione.
Per il Polo Torraccia, da dove per me tutto è cominciato, quest’anno ci sarà Massimo Ferrari ad affiancarmi come responsabile”.
Una domanda riguardo la scorsa stagione. Sei rimasto soddisfatto e quali i momenti più belli? “Per la Petriana è stato l’ ‘anno zero’ perché nella stagione precedente le squadre iscritte erano della sola agonistica. Dall’avere niente a trovarsi 250 bambini tesserati tra tutti poli è stato un risultato assolutamente soddisfacente.
Tra i momenti più belli le partecipazioni ad alcuni dei tornei più importanti di Roma come il Galeazzi, il Beppe Viola, due tornei fuori Roma (uno a Pasqua ed uno a fine stagione), siamo andati allo Stadio Olimpico con i bambini. Insomma tante belle attività che stiamo ovviamente organizzando anche per la stagione che verrà.
Abbiamo ricevuto soddisfazioni anche dal punto di vista professionale: l’allenatore dei 2007 Giacomo Viola è stato chiamato dall’AS Roma, due anni fa un altro nostro tecnico Simone Sabbatini fu chiamato da un’altra grande realtà.
Tornando al presente vogliamo fare sempre meglio, perciò quanto di buono fatto quest’anno deve funzionare da input per il futuro”.
Nel panorama calcistico laziale il “mercato” è monopolizzato dalle grandi realtà calcistiche che portano via tanti ragazzi. Poi ci si mettono i genitori che preferiscono portare i figli in società blasonate… “Noi da questo punto di vista abbiamo le idee chiare su come comportarci. Vogliamo arrivare a creare una piccola ‘cantera’ Petriana e far crescere i ragazzi in casa, perché nel futuro si arrivi ad avere tutte le rose dell’agonistica formate da giocatori provenienti proprio dalla nostra scuola calcio. Di pari passo vogliamo lavorare per far crescere l’agonistica e far sì che società più blasonate non ci portino via ragazzi con facilità.
Vogliamo diventare una realtà importante sulla scena romana e sul tutto territorio laziale”.
Ti piacerebbe un giorno allenare i “grandi” (agonistica ndr) ? Magari fare un bel percorso con i stessi ragazzi passando per Giovanissimi, Allievi e Juniores… “Ho allenato già una squadra di giovanissimi in passato e ti dico la verità il campo mi manca. Sono tre anni che ricopro questo ruolo più gestionale, ma non escludo la possibilità di allenare in futuro. Adesso comunque sono concentrato sul ruolo di responsabile della scuola calcio”.
Se mi dovessi descrivere l’ambiente Petriana con tre aggettivi quali useresti? “Ambiente sano, coinvolgente e professionale”.
Ultima domanda. Purtroppo negli ultimi anni si verificano sempre più spesso degli atteggiamenti negativi dei genitori dei tesserati. Si accendo discussioni, si sono verificati episodi di violenza. Chi si lamenta con l’allenatore perché mette poco in campo il figlio. Se tu dovessi dare un consiglio ad un papà, ad una mamma, cosa diresti? “Sono contento che tu mi faccia questa domanda perché quest’anno andremo a lavorare su questa tema durante l’anno. Faremo delle riunioni con i genitori dove formeremo le persone dal punto di vista comportamentale. Spiegheremo con la massima trasparenza come sarà la stagione che andremo ad affrontare, quali saranno i nostri programmi. Gli faremo capire che formeremo i loro figli per far sì che diventino autonomi in campo e che sappiano fare da soli le scelte giuste.
Se i genitori da fuori urlano il bambino va solo in confusione. Solo parlando frequentemente con le famiglie potremmo riuscire a far passare il messaggio e far capire a tutti qual è lo stile Petriana”.
Per concludere… “Sono davvero contento di essere diventato responsabile dei 4 poli di una grande società come la Petriana. Per me è una grande sfida. Sono fiducioso perché negli ultimi anni si è lavorato bene, lo staff è unito e c’è sinergia anche con il settore agonistico. L’idea di base è sempre quella di far percorrere ai nostri bambini tutta la strada necessaria per diventare grandi”.