VAR | Il Comitato Consumatori Lazio: gli “asset” televisivi non garantiranno un’adeguata verifica dell’operato arbitrale
COMUNICATO UFFICIALE
Il Comitato Consumatori Lazio ritiene doveroso evidenziare alcuni aspetti di forte criticità degli “asset” televisivi definiti per la proiezione delle immagini della Serie A 2018/19, che di fatto non garantiranno ai consumatori del “prodotto calcio” in generale ed ai tifosi laziali più in particolare di poter compiutamente verificare la corretta applicazione del protocollo Var da parte della classe arbitrale.
Come comunicato dalla Lega, infatti, i tifosi presenti sugli spalti non potranno vedere sui maxischermi degli stadi nessuna azione contestata, nessun episodio che possa pregiudicare l’onorabilità degli arbitri di gara e nessun rallenty e/o replay della partita in corso.
In caso di applicazione del protocollo Var, inoltre, sui maxischermi medesimi saranno trasmesse esclusivamente le immagini “gestite” dalla produzione televisiva e comunque le stesse verranno proiettate solo dopo che l’arbitro avrà assunto le decisioni del caso e sempre a gioco fermo.
I tifosi/consumatori che vorranno abbonarsi alla “pay tv”, altresì, saranno costretti a poter “vedere” esclusivamente il 70% dei match del massimo campionato calcistico nazionale, a poter esaminare soltanto immagini realizzate dall’operatore “monopolista” Sky ed a dover rinunciare ad ogni possibile contributo televisivo “alternativo” (come avvenuto lo scorso anno grazie alle immagini fornite da Mediaset Premium, le quali, ad esempio, permisero di “svelare” in tempo reale il gol di mano di Cutrone in Milan-Lazio, indebitamente convalidato senza alcun ricorso al Var).
Il restante 30% delle partite di Serie A, peraltro, sarà prodotto e trasmesso in esclusiva dalla piattaforma informatica Dazn, le cui potenzialità diffusionali non appaiono affatto sicure, sicché soltanto una percentuale minimale di tifosi/consumatori potrà permettersi il doppio abbonamento (Sky e Dazn) per la “visione” dell’intero campionato ed i relativi duplici costi contrattuali, le spese per la connessione Internet e gli esborsi per l’acquisto del nuovo decoder “Sky Q” (consigliato per meglio decriptare il segnale web dei match compresi nel palinsesto della suddetta piattaforma streaming video).
A ciò si aggiunga che, com’è noto, sul territorio nazionale la capacità, la qualità e la velocità della connessione Internet, allo stato, non risulta affatto omogenea ed uniforme, con la disdicevole ed ulteriore conseguenza che molti, pur volendo e pur potendo, non potranno comunque garantirsi la “visione” dell’intera Serie A 2018/19 e per l’effetto il diritto di poter effettuare un’adeguata, oggettiva e compiuta analisi sulla corretta applicazione del Var laddove lo stesso risulterà utilizzato (tenuto conto, invero, che tutte le immagini pervenute ed esaminate nelle cabine di regia Var non saranno rese pubbliche).
Per tali ragioni, il Comitato Consumatori Lazio esorta le Istituzioni Calcistiche affinché vengano adottati ulteriori provvedimenti atti ad assicurare massima trasparenza, certezza delle regole ed uniformità di giudizio, che, sole, potranno restituire al campionato italiano quella credibilità sportiva fortemente minata dagli errori arbitrali commessi nella scorsa stagione.
Roma, 9 agosto 2018
F.to Comitato Consumatori Lazio