Maltempo a Roma, Capitale in tilt
di Francesca EMPLER
La Capitale è da ieri, lunedì 29 ottobre, nel mirino del maltempo insieme a molte altre città d’Italia. Già da domenica la protezione civile ha dichiarato l’allerta meteo e il Comune di Roma ha deciso di predisporre la chiusura preventiva delle scuole.
La pioggia, che si è scatenata per lo più nella giornata di ieri, ha creato problemi, ma i maggiori danni sono stati causati da forti raffiche di vento che hanno provocato soprattutto la caduta di alberi. Oltre 600 sono stati gli interventi richiesti, 3000 i crolli tra alberi, tronchi o rami. Crolli che oltre a danneggiare auto, case e a costringere alla chiusura di cimiteri, del parco archeologico del Colosseo e ville storiche, hanno ucciso diverse persone. In Via Nicotera a Roma un cedro di grandi dimensioni è crollato su un’automobile in sosta e ha colpito un balcone del palazzo di fronte. Sulla Prenestina un albero situato nel cortile di una scuola elementare è caduto in mezzo alla carreggiata. Situazione analoga anche a San Paolo, a San Giovanni, all’Eur e in zona Prati. L’episodio sicuramente più drammatico è quello avvenuto in via di Tor Marancia in cui un vigile del fuoco è stato ricoverato in codice rosso a seguito di un colpo inferto da un tronco sulla testa e sulla schiena mentre stava tagliando un ramo. Sette le vittime in Italia, un disperso e decine di feriti. Il Lazio, fra tutte le regioni, è quello che ne conta di più: due a Terracina e due a Castrocielo (nel frusinate).
Come forma preventiva, la sindaca di Roma Virginia Raggi, come molti altri primi cittadini in tutta Italia, ha predisposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado sia per lunedì 29 ottobre che per martedì 30 ottobre. Contrario a questa decisone è stato il Codacons, secondo il quale la comunicazione tardiva ha creato maggiori problemi ai genitori che sono stati costretti a prendere giorni di fiere o a pagare una babysitter. Per di più, sempre l’associazione, ha annunciato che presenterà un esposto alla Procura di Roma per accertare lo stato del verde pubblico. Spinge inoltre #Romadicebasta a fare una nuova manifestazione l’8 dicembre contro il degrado della città e senza il supporto di partiti politici.
Una situazione dunque di estremo rischio e degrado che, se non sanata, porterà ancora per molto tempo i cittadini a barricarsi in casa per non esporsi a possibili pericoli.