Albrecht Dürer e la Collezione Remondini

Albrecht Dürer e la Collezione Remondini

di Giuseppe MASSIMINI

Palazzo Sturm a Bassano del Grappa presenta per la prima volta il tesoro grafico del grande artista tedesco

Ancora pochi giorni per visitare nel restaurato Palazzo Sturm a Bassano del Grappa la mostra Albrecht Dürer. La collezione Remondini (a cura di Chiara Casarin in collaborazione con Roberto Dalle Nogare, fino al 30 settembre). Per la prima volta viene esposto in modo integrale, il tesoro grafico di Albrecht Dürer, patrimonio delle raccolte museali bassanesi che, per ampiezza e qualità, è classificato, come quello conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna, tra i più importanti e completi al mondo. Il Museo dell’incisione Remondini, situato all’interno di Palazzo Sturm, conserva e presenta le creazioni della mitica dinastia di stampatori bassanesi, specializzati in raffinate edizioni e in stampe popolari che, tra ‘600 e ‘700, hanno saputo diffondere in tutto il mondo. I Remondini furono anche attenti collezionisti d’arte. Nelle loro raccolte, oggi patrimonio dei Civici Musei, si trovano ben 8500 opere di grafica dei più grandi maestri europei del Rinascimento e dell’epoca moderna. Tra questi Albrecht Dürer presente con 123 xilografie e 91 calcografie: Dürer realizzò 260 incisioni e di esse ben 214 sono a Bassano del Grappa.

Da sinistra, Giuda e Tamar e Riconeronte di Albrecht Dürer

Figlio di un orafo immigrato dall’Ungheria, ma di origine tedesca, Dürer (Norimberga 1471-1528) compì un breve apprendistato nella bottega paterna dove iniziò a maneggiare il bulino. Dopo un viaggio nell’alto Reno e in particolare a Basilea e un primo soggiorno a Venezia e nell’alta Italia, apre nel 1495, una propria bottega a Norimberga dove cominciò ad acquistare fama con la monumentale serie di silografie dellaApocalisse (1495). Dopo il 1510 si orienta sempre di più verso la grafica; completa il ciclo già iniziato de La vita di Mariae La grande passione(oggi nelle collezioni bassanesi) e negli anni 1513-14 crea le sue tre incisioni più famose Il Cavaliere, La morte e Il diavolo, S.Girolamo nello studio, La Melanconia. Per incarico dell’imperatore Massimiliano I, al suo servizio dal 1512 al 1519, incide numerose opere tra cui un Arco di trionfoe la Processione Trionfale, quest’ultima nelle collezioni di Bassano. Sempre per l’imperatore Massimiliano realizza anche una delle sue incisioni più popolari, il Rinoceronte,a ricordo dell’esotico animale che l’Imperatore aveva destinato al Papa ma che non arrivò mai a Roma, vittima di un naufragio di fronte alle coste liguri. Il tema del Rinoceronte ha affascinato molti artisti, da Raffaello a Stubbs, a Salvador Dalì sino a Li-Jen Shih, tra i massimi artisti cinesi. Il suo King Kong Rhino voluto a Bassano da Chiara Casarin, in occasione della mostra, testimonia come il tema del Rinoceronte e la lezione dureriana siano, ancora oggi, attuali e universali.

Redazione

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