Arte | Lo splendore della maiolica
di Giuseppe MASSIMINI
Nella sala del Senato di Palazzo Madama a Torino 200 capolavori della produzione italiana del Rinascimento.
Resterà aperta fino al 14 ottobre la mostra L’Italia del Rinascimento. Lo splendore della maiolica, allestita nella Sala del Senato di Palazzo Madama in Piazza Castello a Torino. Questa affascinante storia della maiolica italiana nella sua età dell’oro, dalla metà del 1400 alla seconda metà del 1500, ci viene narrata da un curatore d’eccezione, lo storico dell’arte Timothy Wilson, attualmente conservatore onorario dell’Ashmolean Museum di Oxford, e tra i massimi esperti di maiolica del Rinascimento, in collaborazione con Cristina Maritano, conservatore di Palazzo Madama per le Arti decorative. La maiolica ha lontane origini islamiche e giunse in Europa con la conquista musulmana della penisola iberica nell’VIII secolo. La maiolica ispano-moresca, esportata con successo in tutta Europa, influenzò gli sviluppi dell’arte ceramica in Italia. Con grande inventiva i ceramisti italiani innovarono la tradizione islamica contaminandola con motivi ispirati al repertorio gotico e rinascimentale e altri ripresi dalle porcellane cinesi. La novità assoluta, nata nelle botteghe dei ceramisti italiani, soprattutto quelle del centro Italia, fu l’istoriato, ovvero la colorata pittura di storie sopra la superficie bianca della ceramica. La rassegna riunisce, per la prima volta, oltre 200 capolavori provenienti da importanti collezioni private e dalle raccolte di Palazzo Madama. Prende avvio dalla Camera delle Guardie con una grande vetrina, la credenza, mobile protagonista della sala da pranzo rinascimentale dove le raffinate maioliche erano esposte sia per essere ammirate sia per servire all’apparecchiatura della tavola.
Si entra poi nella Sala del Senato: il percorso si snoda attraverso i principali centri produttori di maiolica in Italia (Deruta, Faenza, Urbino, Casteldurante, Gubbio, Venezia, Castelli e Torino) e si sofferma sulle caratteristiche della decorazione e sui principali artisti come Nicola da Urbino e Francesco Xanto Avelli. La mostra prosegue illustrando l’ampia varietà di temi riprodotti sulla maiolica istoriata. Oltre ai soggetti religiosi, riccamente rappresentati quelli profani tratti dalla storia antica e dalla mitologia. Alla fine del percorso, una scelta di capolavori collocati in singole vetrine. Rapiscono lo sguardo una coppia di albarelli di Domenigo da Venezia e la brocca in porcellana medicea di Palazzo Madama, eccezionale esemplare della prima imitazione europea della porcellana cinese, realizzato dai maiolicari di Urbino che lavoravano a Firenze alla corte di Francesco I de’ Medici.