Arte | Sintonie di emozioni
di Giuseppe MASSIMINI
Al Museo archeologico di Sezze opere di pittori setini in dialogo con dipinti e lavori su carta di maestri contemporanei.
Un alfabeto di emozioni: così si presenta la mostra “Sintonie” aperta fino al 26 ottobre al Museo archeologico di Sezze (a cura del Centro Studi S. Carlo da Sezze, regia di Ernesto Carlo di Pastina). La rassegna riunisce, come recita il sottotitolo, le opere di pittori setini in dialogo con quelle di alcuni maestri dell’arte contemporanea. A legarli il filo della ricerca che ha come denominatore comune il segno, il colore, la materia. La mostra va letta passando liberamente da un autore all’altro. La Sala del Mosaico ospita le opere di pittori setini, differenti per generazioni e scelte espressive. Ogni artista, invitato alla rassegna, ha sintetizzato con un’opera degli ultimi anni il proprio lavoro di ricerca. La forza del segno contraddistinguono le opere di Tommaso Brusca, di Maria Giuseppina Campagna e di Vittoria Lara Tomei; brani di poesia pittorica in Mario Tasciotti, Silvio Farinetti, Cristian Cardarello, Alessandra Montesi.
Particolare attenzione al tema della natura morta e del paesaggio nei lavori di Sergio Mancini, Raffaela Gentile, Luigina Cappelli, Valter Marchetti e Claudio Pupatelli. Si prosegue nella Sala dell’Ercole con i maestri dell’arte contemporanea. Accostato a un disegno di Umberto Mastroianni, una tecnica mista di Marco Diaco che filtra sapientemente il verbo del grande scultore italiano; vicino a una tempera di Remo Brindisi un colorato disegno di Nuccia Amato Mocchi, altra esponente della nuova figurazione. Poi due splendenti acquerelli di Aldo Riso e Anna Maria Tessaro di grande respiro poetico, una tecnica mista di Ernesto Treccani e un delicato ritratto, soggetto preferito, di Rosita Sfischio. La Sala degli Amorini completa la cerchia dei maestri. Ecco una tela di Anna Salvati esponente del movimento Donna Agrà con Sante Monachesi, un olio di Susy Senzacqua Grandi nuvole dal ciclo dei cieli e un lirico paesaggio dai toni tenui di Pino Spagnuolo. E ancora Vanità, un dipinto di Maurilio Cucinotta tanto caro ai collezionisti. Al centro della Sala un bronzo ben riconoscibile di Annita Mechelli. Chiudono la rassegna Cosmogonia ceramica raku di Maria Felice Petyx, in nome di Leonardo, per celebrare 500 anni dalla scomparsa del genio da Vinci e Luna confusa di Felixandro a ricordare 50 anni dallo sbarco dell’uomo sulla luna. Sponsor della rassegna L’oasi del gusto e L’enoteca La botte.