Friedkin incontra il management di Pallotta. L’ipotesi è concreta
di Gianluigi Pugliese
Le prime notizie emerse nella mattinata di ieri da Il Tempo, Il Messaggero e alcune radio romane, trovano riscontro positivo nel comunicato ufficiale della AS Roma in serata. Il club ha infatti confermato che “Sono in corso dei contatti preliminari con dei potenziali investitori al fine di permettere loro di valutare l’opportunità di un possibile investimento in AS ROMA SPV LLC”.
Si tratta dunque di un nuovo socio, Dan Frienkin, un imprenditore americano di origine benestante. La famiglia si era già arricchita con le concessionarie di automobili. Grazie alla catena Gulf States, Dan si è assicurato l’esclusiva per distribuire le auto Toyota in 5 Stati (Texas, Mississippi, Louisiana, Arkansas, Oklahoma).
Le trattative sembrerebbero in corso visto che l’imprenditore cinquantacinquenne di San Diego si sarebbe fatto avanti per ricoprire il prossimo aumento di capitale (150 milioni entro il 31 dicembre) divenendo socio di minoranza. I nuovi capitali immessi servirebbero a potenziare il Club oltre che a rendere più concreto il progetto del nuovo stadio. Il patrimonio stimato di Friedkin è di 4.2 miliardi di euro, dunque superiore alla Reptor detenuta dall’attuale presidente giallorosso.
L’incontro tra Friedkin e il management di Pallotta c’è stato nella serata di martedì in un ristorante dietro Campo De’ Fiori. In realtà qualche contatto c’era stato anche nel 2018 quando J.P. propose al potenziale neo acquirente di entrare in società.
L’intenzione del tycoon, passato anche allo studio Tonucci, è di fare sul serio dato che è intervenuto in prima persona. Pallotta forse vorrebbe restare in maggioranza, ma Friedkin avrebbe addirittura chiesto la quotazione del Club proprio per tentare – dopo aver ricoperto l’aumento – di fare la scalata che lo porterebbe al pacchetto di maggioranza.
Tutto è possibile dunque, anche perché l’attuale Presidente è assente da Roma da quasi 530 giorni. Sa di non essere gradito dai suoi tifosi (l’addio di De Rossi scatenò in viale Tolstoj l’ennesima contestazione) e sembra sfiduciato dai troppo lunghi e tortuosi percorsi burocratici della vicenda stadio.