Arte | La Collezione Christoph Blocher

Arte | La Collezione Christoph Blocher




Alla Fondation Pierre Gianadda a Martigny (Svizzera) un insieme di capolavori della pittura elvetica

di Giuseppe MASSIMINI

Dopo mesi di chiusura forzata, a causa del coronavirus,riapre alla Fondation Pierre Gianadda di Martigny la mostra Capolavori svizzeri. Collezione Christoph Blocher, prorogata fino al 22 novembre. Curata da Matthias Frehner presenta, in più sezioni, oltre 130 opere tra ritratti, paesaggi e nature morte. Fulcro della rassegna le opere di Albert Anker e di Ferdinand Hodler, due giganti della pittura elvetica.




Di Anker (Anet 1831- 1910), pittore di genere sensibile alla lezione degli impressionisti, la mostra pone l’accento sui dipinti di grande formato (Das Winzerfest/Festa dei vignaioli, Der Schulspaziergang/Passeggiata scolastica,  Turnstunde in Ins/Lezione di ginnastica, Der Geltstag/Giorno di paga) che raccontano la vita contemporanea della giovanissima Confederazione svizzera. Mentre le sue nature morte, dipinte con una tecnica pittorica ammirevole, mettono l’accento sui prodotti locali come pane, noci, patate o su quelli più sofisticati come il cognac o la “madeleine”. Di Hodler (Berna 1853 – Ginevra 1918) si ripercorre tutta la sua evoluzione artistica: dai primi paesaggi giovanili, quando aderì in modo non convenzionale al vero, ai rapporti con la pittura simbolista, fino alle opere dell’ultimo periodo (vedute delle Alpi) dipinti con potenti colori netti che costituiscono l’acme del suo simbolismo cromatico. Il curatore ha riunito in mostra opere fondamentali come Le Lac Léman vu de Chexbres/Il Lago Lemano visto da Chexbres, Le Grammont vu de Caux/Il Grammont visto da Caux, LeLac de Thoune/ Il Lago di Thoune. Poi i monti con la sua triade preferita: L’Eiger, Le Mönch e la Jungfrau e la serie dei ritratti descritti con una “impronta” tutta personale come in quello di Berthe Jacques. La Retraite de Marignan / la ritirata di Marignan lo ricorda come pittore di storia, e Le bûcheron/Il boscaiolo come autore di scene di vita quotidiana.




Da sinistra, Passeggiata scolastica di Anker – Il Grammont al sole del mattino di Hodler




Accanto alle opere di Anken e di Hodler, a segnare il percorso espositivo, quelle di Alexandre Calame (1810-1864), paesaggista dalle atmosfere serene o tormentate, di Edouard Castres (1838-1902), pittore di temi militari e di scene di genere, di Giovanni Giacometti (1863-1933), padre del celebre scultore Alberto (1901-1966) di Ernest Bieler (1863-1948) poeta del mondo contadino vallese e di Cuno Amiet (1868-1961), abile colorista che annuncia la modernità. A catturare poi lo sguardo del visitatore una delle versioni di La Poste du Gothard di Rudolf Koller (1828-1905), dipinto emblematico dell’arte svizzera, i lavori di Adolf Dietrich (1877-1957) di Max Buri (1868-1915) e di Giovanni Segantini (1858-1899) autentico cantore della condizione umana con il mondo naturale. Infine i dipinti di Felix Vallotton (1865-1925) altro grande pittore e silografo svizzero legato al gruppo dei Nabis da cui apprese i canoni fondamentali della composizione bidimensionale e dell’arabesco.




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