Champions League | Zenit-Lazio 1-1: è sempre l’ora del Panterone
di Fabio BELLI
E’ sempre l’ora del Panterone: quando le lancette dell’orologio si approssimano alla fine della partita, Felipe Caicedo è una sentenza. Ma il punto preso a San Pietroburgo conferma due cose: che questa Lazio non la butti giù per nessun motivo e che il palcoscenico della Champions ne esalta geometrie e meccanica, anche nell’emergenza. L’impressione è che registrata la difesa e recuperati i titolari (gentilissima dottoressa Sfiga, la ringraziamo per le premure ma al mondo esistono altre 74537636,333 squadre, è ora di distribuire altrove i suoi servigi) ci sarà ancor più da divertirsi, ben oltre la forza già espressa da questo gruppo.
FORMAZIONE – Rispetto a Bruges pochissime novità, Cataldi e Luiz Felipe in più in panchina, per il resto la Lazio prova a resistere a un’emergenza infinita. Lo Zenit recupera Dzyuba in attacco e prova a scuotersi dopo due rocambolesche sconfitte in Champions, anche per rendere più salda la traballante posizione del tecnico Semak.
DISTRAZIONE DIFENSIVA – Come in Belgio Inzaghi è a corto di cambi e la Lazio ben si adatta all’andamento lento imposto dai russi. Le occasioni da gol scarseggiando decisamente nel primo tempo, Correa si diverte a provarci direttamente da calcio d’angolo, Muriqi è bravo a far salire la squadra, meno a far sentire il suo peso in area di rigore. Praticamente alla prima occasione da gol, lo Zenit colpisce: Dzyuba, forse controllando con un braccio, gioca a ping pong con Erokhin in area laziale, difesa colpevolmente ferma e il centrocampista russo colpisce.
GRAFFIA ANCORA – Inzaghi cambia volto alla squadra con gli ingressi in campo di Cataldi, Caicedo e Pereira. Semak però butta dentro il fantasioso Mostovoy che sfiora il raddoppio con un super assolo. Nell’ultima mezz’ora però è solo Lazio: Caicedo sfiora impari prima di testa e poi con una conclusione d’un soffio a lato, Correa si beve mezza difesa dello Zenit ma conclude debolmente davanti a Kerzhakov. Il gol è maturo e si concretizza al 36′ della ripresa: Pereira apre a sinistra per Acerbi, splendido cross tagliato con Caicedo che accorre e piazza il pallone di precisione nel sacco. Dopo Torino, graffia ancora il Panterone sempre più uomo della provvidenza. Ma non è finita qui: Milinkovic-Savic con una bordata da fuori area manca il vantaggio per questione di centimetri, ma al 93′ fa la frittata sbagliando in impostazione e consentendo a Dzyuba di mandare in porta Mostovoy nella maniera più facile. Ma la bandierina dell’assistente che si alza per rilevare il fuorigioco, netto, di Dzyuba è una liberazione. Per tirare le orecchie al Sergente c’è tempo, il sospiro di sollievo va tirato subito per una Lazio che si prende un altro pareggio d’oro alla faccia dell’emergenza e di ogni tipo di avversità.
IL TABELLINO
CHAMPIONS LEAGUE
ZENIT-LAZIO 1-1
Marcatori: 32′ Erokhin (Z), 81′ Caicedo (L)
ZENIT (5-4-1): Kerzhakov, Karavev, Lovren, Rakits’kyy, Douglas Santos, Zhirkov (78′ Krugovoi); Erokhin (61′ Mostovoy), Barrios, Ozdoev, Kuzyaev; Dzyuba. A disp.: Vasyutin, Lunev, Sutormin, Wendel, Prokhin, Shamkin. All.:Sergej Semak
LAZIO (3-5-2): Reina; Patric, Hoedt, Acerbi; Marusic, Akpa Akpro, Parolo (53′ Cataldi), Milinkovic-Savic, Fares (60′ Pereira); Correa (85′ Luiz Felipe), Muriqi (60′ Caicedo). A disp.: Furlanetto, Alia, Armini, Franco, Pica, Bertini, Czyz. All.: Simone Inzaghi
Arbitro: Artur Dias
Assistenti: Rui Tavares – Paulo Soares
Quarto uomo: Antonio Emanuel Carvalho Nobre. V.A.R.: Tiago Martins. A.V.A.R.: Luis Godinho
NOTE: Ammoniti: 5′ Akpa Akpro (L), 7′ Kuzyaev (Z), 55′ S. Inzaghi (L), 59′ Milinkovic (L), 78′ Caicedo (L), 78′ Barrios (Z), 85′ Reina (L), 86′ Krugovoi (Z). Recupero: 0′ pt