Arte | Felixandro, l’infinita bellezza del cosmo
di Giuseppe MASSIMINI
Dopo una breve esperienza figurativa dalla fine degli anni ’80 conduce una personale ricerca cosmica ancora oggi in continua evoluzione
Alla pittura ha dedicato gran parte del suo tempo e, dopo anni di una lunga attività lavorativa, è stata la compagna di tutti i giorni. Sandro Felici in arte Felixandro nasce a Roma. Frequenta vari seminari di tecniche artistiche e si diploma in pittura alla Rome University of Fine Arts (RUFA). Tiene la sua prima mostra nel 1970 al Centro d’Arte Albore di Roma; l’anno successivo espone, ancora a Roma, con il gruppo Il Ponte nell’omonima galleria e, sempre nello stesso anno, è presente alla mostra Omaggio a Palizzi. Seguono altre mostre collettive e personali sia in gallerie private che in sedi istituzionali. Nel 2007 realizza la copertina del numero di settembre della rivista Nuovo Dossier e riceve il Premio In Arte. In questi ultimi anni ha esposto a Palazzo della Corgna di Città della Pieve, al Museo Archeologico di Sezze, al Museo Civico Mastroianni di Marino e al Museo Archeologico e Pinacoteca E. Rosa di Amelia. Nel 2018 riceve dal Centro Studi San Carlo da Sezze il Premio alla carriera. “Il suo cammino di pittore, ha scritto Eugenio Vizzini, prende avvio dalla pittura di paesaggio caratterizzata da una stesura del colore a colpi di pennellate brevi e da forti contrasti di luce e di ombra”. Successivamente cede il passo ad una piena libertà compositiva di ascendenza surreale che anticipa l’inizio di un nuovo corso.
A catturare ora la sua attenzione è l’universo cosmico. Mondi lontani, un brano di paesaggio lunare, si pone all’inizio di questo percorso. Si apre per Felixandro una nuova stagione pittorica, di un filosofare pacato e sottile. Abbandona gradualmente la ricca cromia dei colori e punta sul monocromo che preannuncia tutta la sua pittura futura. Di questa felice e intensa stagione ci regala un ciclo di opere notevoli: Nel cosmo, Blu cosmico, Luna confusa, Profondo blu, Luna calante. Parallelamente nuovi interessi stimolano la ricerca dell’artista. Si riavvicina alla pittura metafisica (Casa rossa), si libera per un attimo dal monocromo e, con voce profonda ci narra storie di vita vissuta e di un tempo trascorso (Compagni di viaggio, Il pensatore) risucchiato in una fertile commistione di segni, indisciplinati, selvaggi, dominati da una cupa brillantezza dei neri cui rispondono i rossi e gli accordi timbrici di altri colori. E forse questo l’inizio di un nuovo viaggio? Non credo. E’ solo e soltanto una pagina breve di pura meditazione per rimettersi in discussione. Oggi la sua pittura, ricca di nuovi slanci e di una rinnovata capacità di rappresentare il paesaggio cosmico, non è altro che l’epilogo di un cammino fantasioso, di un viaggio dentro l’ universo, fonte di leggende, miti, arte e poesia. Recentemente sono tornato nel suo studio e ho avuto modo di vedere tre lavori dedicati alla Divina Commedia, in omaggio a Dante Alighieri. Un canto solenne; un altro forte brano di poesia pittorica, sintesi felice della sua inconfondibile ricerca nel mondo dell’arte che non conosce confini.