Con amicizia Henri Cartier-Bresson
Alla Fondazion Pierre Gianadda a Martigny 226 scatti del grande fotografo
di Giuseppe Massimini
E’ rimasto sempre fedele al bianco e nero, vivrà 96 anni e con il suo stile inconfondibile ha segnato indelebilmente la storia della fotografia. Il 2 settembre del 1994 Henri Cartier- Bresson fotografa Léonard Gianadda. Questa foto è stata scelta per la copertina del catalogo che accompagna la mostra Henri Cartier-Bresson e la Fondazion Pierre Gianadda, aperta fino al 20 novembre a Martigny, nella sede della fondazione. Un’ occasione unica per ammirare Le fotografie di Henri Cartier-Bresson donate da Sam, Lilette e Sébastien Szafran alla Fondation Pierre Gianadda. Raccontano l’amicizia profonda che ha unito Henri Cartier-Bresson al pittore Sam Szafran per più di trent’anni. Il celebre fotografo conobbe il pittore a Parigi nel 1972 in occasione di una mostra dedicata all’arte contemporanea. Quando nel 1974 decide di abbandonare la Leica per le matite, Henri chiede a Sam di essere suo insegnante di disegno. Da allora si fanno frequenti gli incontri tra di loro e le loro famiglie e regolarmente Cartier-Bresson offre a quello che definisce ami intense (amico stretto) delle stampe scelte con grande cura. Ed è per questo che la maggior parte delle 226 fotografie donate sono accompagnate da una dedica testimoniando il grande affetto e la reciproca ammirazione.
Dopo la morte del fotografo nel 2004, la famiglia Szafran decide di donare l’intera raccolta di fotografie a Léonard Gianadda e alla Fondation Pierre Gianadda, con l’intento di valorizzare il rapporto di amicizia tra Cartier-Bresson e Szafran. La mostra, curata da Jean-Henry Papilloud e Sophia Cantinotti (Fondation Pierre Gianadda) e da Pierre Leyrat e Aude Raimbault (Fondation Henri Cartier-Bresson) e organizzata con la collaborazione della Fondation Henri Cartier-Bresson, mette in luce i capolavori della produzione del grande fotografo e in particolare le numerose immagini di viaggio e i ritratti d’artista: luoghi visitati a partire dagli anni ’30 in Francia, ma anche in India e in Messico, e gli incontri faccia a faccia con Pierre Bonnard, Henri Matisse, Alberto Giacometti e tanti altri artisti. Dalla grande sala centrale, l’esposizione prosegue nella Galerie du Foyer con le fotografie più intime. Sotto forma di ritratti raccontano anche le amicizie condivise tra il fotografo e il pittore. Un ulteriore intrigante aspetto di questa collezione unica.