Contemporanea 50. La mostra diffusa ai Musei Vaticani
di Giuseppe MASSIMINI
La figura di un angelo, leggero e sinuoso nel torcersi di un corpo quasi danzante, accoglie il visitatore all’ingresso del Museo Profano. E’ una scultura in travertino di pochi millimetri di spessore realizzata dall’artista Giuliano Giuliani esposta nella mostra Contemporanea 50. La collezione Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani 1973-2023 (a cura di Micol Forti con Francesca Boschetti e Rosalia Pagliarini, fino al 24 settembre). La storia della collezione inizia il 23 giugno del 1973 quando Paolo VI, ideatore e motore dell’intero progetto, inaugurava nel cuore dei Musei la “Collezione d’Arte Religiosa Moderna”. Denominata oggi Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea compie cinquant’anni e annovera oltre 9000 opere, di cui circa 450 in esposizione alternata, realizzate nei più vari linguaggi artistici. Per celebrare questo importante anniversario una selezione di dieci opere, acquisite nell’arco degli ultimi vent’anni, viene esposta nei diversi settori dei Musei Vaticani, in un’ottica di confronto dialettico con le altre opere del museo all’insegna della contaminazione e fusione dei linguaggi.
Il Museo Gregoriano Egizio ospita una grande pittura a encausto del maestro bulgaro Ivan Vukadinov; il Museo Gregoriano Etrusco una composizione in pelli di salmone dell’artista macedone Elpida Hadzi-Vasileva; il Padiglione delle Carrozze, il grande manto metallico del maestro ghanese El Anatsui, uno dei massimi esponenti dell’arte africana contemporanea e il Museo Etnologico Anima Mundi il grande Crocifisso in legno e ceramica di Mimmo Paladino. Il Museo Gregoriano Profano presenta la serie fotografica di Paolo Gioli dedicata ai ritratti di età romana e il Museo Pio Cristiano una colorata installazione multimediale della colombiana Monika Bravo. Si prosegue lungo il percorso che conduce alle Stanze di Raffaello con le grandi opere del fotografo e regista francese Alain Fleischer e lungo le Gallerie della Biblioteca con due grandi planisferi celesti in carta ritagliata e spilli dell’artista romano Pietro Ruffo in dialogo con gli antichi globi celesti del ‘600. Di forte impatto visivo all’interno della Pinacoteca, la Grande Aura di Guido Strazza, ispirata al tema del quadrifoglio, in dialogo visuale e immaginifico con le tele del secondo Cinquecento. Infine nelle Salette della Torre Borgia una mostra storico-fotografica ripercorre tutta la storia della Collezione attraverso i momenti più rappresentativi e i volti più emblematici.