Opere su carta alla Casa Museo di Pierluigi da Palestrina
di Giuseppe MASSIMINI
Visitando la mostra Opere su carta. Disegni, pastelli, dipinti, incisioni, fotografie e arte digitale, di 10 artisti contemporanei (Palestrina, Casa Museo di Pierluigi da Palestrina, fino al 20 ottobre), subito si avverte un denominatore comune che lega tutte le opere: il segno. Ora inciso, ora modulato da un gioco di ombre, ora orlato dal colore. Ogni artista è legato all’altro da questo comune denominatore ma ciò che rende ogni artista diverso dall’altro è la “voce” unica e inconfondibile del proprio linguaggio. Maurizio Lupo si esprime con la sola tecnica del disegno, ben curato e a tratti sfumato, diario di una felice stagione che si pone agli inizi del suo percorso. Anna Salvati rivisita, in tre riquadri e con un continuo segno narrante, le opere di altrettanti grandi maestri del rinascimento italiano. Sempre il segno è il comune denominatore nelle opere di Antonella Capuano, accurati lavori realizzati con tratti essenziali e ricchi di sfumature espressive e chiaroscurali.
Una regia attenta all’uso dell’incisione contraddistinguono le opere di Vincenza Costantini, uno sguardo sul tema della figura femminile proiettata in un mondo gremito di mistero e di armonie nascoste. Lo sguardo si ferma poi su due straordinari ritratti, dal mondo classico, di Francesca Provenzano dipinti con pastose pennellate postimpressioniste e un pò fauve. Si prosegue con un lavoro inedito di Marco Diaco che ben esemplifica tutto il corso della sua ricerca pittorica sempre governata dalla forza del segno, del colore e della materia. Di Felixandro una quadreria di pastelli ultimi, orchestrati da sottili atmosfere cromatiche, a richiamare l’attenzione sull’universo cosmico, vetrina di tutta la sua pittura. E ancora: la forza descrittiva e poetica negli scatti in bianco e nero di Susy Senzacqua sulla città di New York più volte ripresa dall’artista durante i suoi viaggi. Di Pino Spaguolo, un pastello di indiscutibile armonia cromatica e di audace taglio compositivo affidato soprattutto al segno. Infine il ciclo compositivo Save Art di Stefano Sorrentino sui molteplici aspetti dell’arte contemporanea: dal surrealismo all’immaginario collettivo della cultura pop, fino alla poesia visiva, per ricordarci che salvando l’arte salveremo noi stessi.