Cézanne, Renoir. Sguardi incrociati in una grande mostra alla Fondation Pierre Gianadda a Martigny

Cézanne, Renoir. Sguardi incrociati in una grande mostra alla Fondation Pierre Gianadda a Martigny

di Giuseppe MASSIMINI

Una mostra straordinaria e di grande rilievo. Non solo perché formata da due grandi Musei parigini ma perché mette a confronto due giganti della pittura francese dell’ultimo quarto del XIX secolo. La Fondation Pierre Gianadda a Martigny ospita, fino al 19 Novembre, la mostra  Cézanne – Renoir, sguardi incrociati. Capolavori dei Musei dell’Orangerie e d’Orsay. Curata da Cécile Girardeau, conservatrice dell’Orangerie di Parigi, riunisce  circa 60 dipinti, provenienti dalla collezione  di Paul Guillaume,mercante d’arte e collezionista. Pierre-Auguste Renoir (1841-1919), tra i pionieri della pittura en plein air e Paul Cézanne (1839-1906), uno dei padri  delle avanguardie novecentesche, si erano conosciuti nell’atelier del pittore svizzero Charles Gleyre. Nonostante i caratteri distanti i due pittori  non hanno mai smesso di incontrarsi, nell’amicizia, nell’ammirazione reciproca, nella comunanza  e perfino nella ricerca dell’essenza delle cose. In comune  avevano anche collezionisti e mercanti. La prima parte della mostra mette a confronto, di volta in volta, il loro modo di dipingere nature morte, paesaggi, ritratti e bagnanti.

Da sinistra Vase paillé, sucrier et pommes di Cézanne Renoir e Jeunes filles au piano di Renoir

A dominare la scena due splendide nature morte: Les pêches di Renoir (1881), “una visione a volo d’uccello mette in risalto i toni scintillanti dei frutti disposti a piramide con il contrappunto di una pesca isolata” e Vase paillé, sucrier et pommes, di Cézanne (1890-1894), dipinto con una semplificazione strutturale e con un gioco di luci che accentuano la geometrizzazione delle forme. La seconda parte della mostra, costruita con un approccio cronologico ai due artisti, mette in luce la loro peculiare evoluzione stilistica. A richiamare l’attenzione dei visitatori Le poirier d’Angleterre di Renoir (1873) che sposa  un paesaggio pienamente impressionista dominato da diverse tonalità di verde e Paysage au toit rouge di Cézanne (1875-76) che sorprende per la sua composizione asimmetrica che non designa nessun oggetto specifico se non l’intero paesaggio. Ad arricchire il percorso altre opere notevoli. Di Renoir gli insuperabili nudi femminili avvolti in una luce che ne modella le carni, memori del suo viaggio in Italia; di Cézanne una straordinaria sequenza di opere sul tema delle bagnanti con sempre maggiore astrazione al dato naturalistico in una sintesi di forma-colore che attinge a una nuova classicità. La parte finale dell’esposizione si sofferma sull’influenza  di Cézanne e Renoir sulle nuove generazioni di artisti all’inizio del XX secolo. A Renoir non restò insensibile nemmeno Matisse, così come il grande Picasso che guardò con un’attenzione particolare Cézanne. Alla morte del maestro di Aix-en-Provence, Picasso aveva già cominciato a dipingere Les Demoiselles d’Avignon aprendo la strada al cubismo. Ben raccontato in mostra da alcune opere di Picasso che completano con  efficace armonia questo magnifico dialogo tra due giganti della storia dell’arte.

Redazione

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