Capolavori del disegno dal Musée de Grenoble. Una grande mostra a Palazzo Zabarella a Padova

Capolavori del disegno dal Musée de Grenoble. Una grande mostra a Palazzo Zabarella a Padova

di Giuseppe MASSIMINI

Se vi trovate a Padova durante le feste natalizie è una buona occasione per visitare a Palazzo Zabarella la mostra Matisse Picasso Modigliani Mirò. Capolavori del disegno dal Musée de Grenoble (promossa dalla Fondazione Bano in collaborazione con il museo francese, fino al 17 gennaio 2025). Il museo di Grenoble, tra i più importanti in Europa, nasce nel 1798. Nel tempo ha continuato ad arricchire le sue raccolte di arte antica, moderna e contemporanea fino a giungere oggi ad un patrimonio complessivo di più di 900 opere tra dipinti, sculture e oggetti e oltre 5000 disegni di epoche diverse. Agli inizi del XX secolo, grazie alla ricchezza e alla qualità della sua collezione di arte antica, era già considerato uno dei grandi musei di Francia. Con l’arrivo di Pierre-André Farcy (1882-1950), detto Andry-Farcy, quale direttore dal 1919 al 1949, diventerà il primo museo d’arte moderna francese con uno spazio privilegiato al disegno. La mostra, curata da Guy Tosatto, già alla direzione del museo di Grenoble, riunisce 47 artisti e più di 130 opere che aiutano a scoprire le diverse tecniche (dalla matita al carboncino, dalla tempera, all’acquerello, alla gouache, al collage ) e i differenti linguaggi che hanno caratterizzato la scena artistica nella Parigi di fine secolo e ancor di più nei primi anni del Novecento.

Da sinistra, Ritratto di uomo di Amedeo Modigliani e Saint-Julien-en Beauchêne di Paul Signac

L’esposizione, articolata in cinque sezioni, abbraccia un arco temporale compreso tra il 1900 ed il 1960. Documenta i principali movimenti artistici che hanno segnato la prima metà del XX secolo: dal neoimpressionismo all’espressionismo d’impronta fauve, dal cubismo al ritorno all’ordine, dalla ribellione dadaista al sogno surrealista fino all’astrazione. Il percorso prende avvio dai disegni neoimpressionisti di Paul Signac e continua con fogli dai tratti più evocativi di Pierre Bonnard e di Edouard Vuillard per arrivare al segno, già espressionista, di Georges Rouault. La mostra, poi, si sofferma ampiamente su Henri Matisse: dagli studi di nudi femminili, realizzati a cavallo tra i due secoli, al tema de “La danza”, al ciclo completo di “Jazz”(1947) costituito da 20 tavole colorate e realizzate con la tecnica del papier découpé e poi ampliato con grandi gouaches ritagliate. Nella sala successiva domina Picasso, l’artista che più di tutti ha rappresentato una vera rivoluzione nel mondo dell’arte a lui contemporaneo e non solo. Ai disegni del periodo cubista si affiancano quelli che mostrano un ritorno alla figurazione come nel magnifico “Ritratto di Olga”(1921), uno dei fogli più grandi presenti in mostra. In dialogo con l’artista catalano le opere di Sonia e Robert Delaunay, Fernand Léger e Juan Gris, caratterizzati da un dinamismo puramente lirico. Si prosegue con altri artisti: da Amedeo Modigliani a Joan Miró, André Masson, Mar Chagall e tanti altri, fino al nuovo linguaggio dell’astrazione sperimentato da Kandinskij e Mondrian e alle contaminazioni tra poesia, letteratura e arti visive nei disegni di Jean Cocteau e Henri Michaux.

Redazione

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