Il Monte Mario cerca casa, la storica società di Roma Nord da 16 anni alla ricerca di un campo fisso
di Giorgio Saracino
Il Monte Mario cerca casa. O meglio, la casa ce l’ha, ma chiusa da 16 anni. Molti tra i trentenni del quartiere di Roma Nord possono ancora vantare di aver giocato con la maglia rosso verde, per la squadra del proprio quartiere. Ultima stagione disputata dal Monte Mario sul proprio terreno di gioco? Quella 2000-2001. Per capirci: la radio passava “Siamo soli” di Vasco Rossi, la Roma vinceva il suo terzo scudetto, gli Stati Uniti d’America avevano ancora le Torri gemelle. Da allora, nella zona in cui il quartiere vanta un campo da calcio a 11, tre da calcio a 5, spogliatoi, caffetteria, uffici, locali per un totale di trecento metri quadrati, vige il degrado. Per circa tredici anni la zona è stata terra di conquista per i rom del campo adiacente, quello di Lombroso. Camper sui terreni di gioco, roghi tra il campo di calcio a 11 e quelli di calcio a 5, abitazioni occasionali nei locali riservati alla ristorazione: è questo lo spettacolo che fino a pochi anni fa si ammirava percorrendo le strade del parco di Santa Maria della Pietà. Zona franca, perché di nessuno. O meglio, di qualcuno disinteressato. Almeno fino al 2014: nel mese di luglio viene infatti approvato il progetto del nuovo impianto sportivo. Un campo da calcio a 11, tre di calcetto e una pista di pattinaggio, prevede il piano di riqualificazione dell’area. “Riqualificazione, sport, decoro, posti di lavoro. Oggi vive il degrado, domani lo sport e lo sviluppo”: aveva dichiarato Valerio Barletta, ex Presidente del Municipio XIV. Nel maggio seguente tutto lascia pensare che si dia il via ai lavori: gli agenti della polizia di Roma Capitale, alla presenza del Presidente del Municipio, entrano nell’area e procedono allo sgombero. Nessuna resistenza: gli abusivi avevano lasciato la zona nei giorni precedenti. Oggetti abbandonati, abitazioni occasionali vuote. Alcune sotto le tribune. Un passo avanti, sì. Ma poi?