Udinese 3-2 Frosinone, LE PAGELLE: Gori leggendario, male Beghetto
di Andrea Pontone
Foto © Antonio Fraioli
Massimo ZAPPINO 6 – Rendimento altalenante. Avvio super per lui: da numero uno assoluto, in fase iniziale nega all’Udinese tre gol già fatti. Ma la rete del 2-1 è frutto di una sua clamorosa leggerezza. Discontinuo.
Matteo CIOFANI 5,5 – Si limita a svolgere il compitino, senza assumere un ruolo da protagonista. In occasione del primo vantaggio friulano perde con troppa facilità il movimento di Pezzella.
Lorenzo ARIAUDO 6 – Il migliore della retroguardia ciociara, respinge le sortite offensive avversarie da guardiano della difesa. I compagni di reparto però lo seguono poco e finiscono per andare in tilt.
Luka KRAJNC 5,5 – È il 30′, quando di testa lo sloveno sfiora la rete dell’1-0 frusinate. Pochi istanti dopo, dall’altra parte del campo, il difensore lascia Thereau completamente libero di spingere in rete l’assist di Pezzella per portare in avanti i suoi. Sessanta secondi che fotografano il discontinuo profitto del classe ’93 nella serata di Udine.
Luca PAGANINI 6+ – Una funivia sulla fascia destra. L’esterno canarino offre un buon apporto alla causa difensiva e spinge all’impazzata in avanti. Nel finale si divora goffamente un gol clamoroso a tu per tu con Scuffet, credendo d’essere in fuorigioco e rinunciando dunque alla rete del possibile 3-3.
Paolo SAMMARCO 6 – La preparazione per lui procede nel migliore dei modi, così come l’adattamento al nuovo sistema di gioco. Senza infamia né lode, la sua prova strappa una meritata sufficienza per l’impegno e dedizione che riversa in ogni singolo contrasto.
Mirko GORI 7,5 – Che dire, è un capo popolo. L’idolo di ogni tifoso ciociaro, l’emblema del carattere di questa squadra. Si sporca le mani per tutta la partita, poi, d’improvviso, inventa la rete sin qui più bella della stagione giallazzurra. Conclusione violenta dai 30 metri che s’insacca all’angolino. Scuffet può solo guardare, momentaneo 1-1. Un’illusione durata poco, ma gustata nel modo giusto. (Alessandro FRARA s.v.)
Andrea BEGHETTO 5,5 – Da lui era lecito aspettarsi qualcosina in più: troppo lezioso nel preparare la giocata offensiva, ha patito le avanzate di De Paul e Fofana sulla destra. Da rivedere. (Roberto CRIVELLO 6,5 – Entra e segna: what else? Il suo primo gol in maglia giallazzurra tiene accesa la fiamma della speranza per i ragazzi di Longo. Buon impatto sulla gara)
Danilo SODDIMO 5 – Sarebbe dipeso tutto da lui: perfetto jolly di questa squadra, Longo contava sulla sua imprevedibilità per creare grattacapi alla difesa friulana. Ma il fantasista ciociaro fatica a trovare una precisa identità tattica e finisce per essere risucchiato nella morsa dei meccanismi lenti e delle giocate prevedibili. Ha una grande chance, la spreca visibilmente.
Camillo CIANO 5 – È questa la prima gara in cui può fare veramente la differenza, ma non vi riesce. Cerca di farsi vedere (invano) nel primo tempo, sparisce dai radar nella ripresa. Rimandato a giudizio. (Michele VOLPE s.v.: un giovane o si lancia nel modo giusto oppure si lascia in panchina. Non si può pretendere che un ragazzo di 18 anni entri a cinque minuti dalla fine e risolva ogni problema in un batter d’occhio. Buttato nella mischia troppo tardi)
Daniel CIOFANI 5 – È durissima ricadere al brutto voto nei suoi confronti, ma sciupa 3/4 palle gol invitanti sotto porta con errori non da lui. Incappa in una serata storta.
Moreno LONGO 6 – Il suo Frosinone esce a testa altissima dalla Tim Cup: privo di Dionisi (fermo ai box), l’allenatore canarino non riceve conferme dal reparto offensivo e da qualche singolo, ma la prestazione intesa come collettivo merita ogni elogio possibile. Mettere in difficoltà una squadra di Serie A, in casa sua, non è da tutti per una formazione cadetta. Il risultato non ripaga, ma va visto il bicchiere mezzo pieno