Cutrone, Kean e i loro fratelli: il Memorial Varani chiama i nuovi talenti del futuro
Ufficio Stampa 3° Memorial Cristina Varani
Per alcuni di loro ha rappresentato l’unica occasione per confrontarsi contro le realtà più blasonate del panorama internazionale, per altri soltanto la prima di una lunga serie. Di certo il Memorial Cristina Varani, torneo di calcio giovanile organizzato dall’Asd Racing Club e inseritosi nel solco tracciato dai Memorial Di Bartolomei e Nardoni, ha avuto un merito indiscusso e certificato dalla storia recente: accelerare la macchina del tempo dei sogni. Soltanto nell’ultimo anno solare sono stati 15 i giocatori transitati per la rassegna ardeatina tra il 2011 e il 2016 ad aver esordito tra i professionisti. Un numero, c’è da scommetterci, destinato ad impennarsi ulteriormente a stretto giro di posta.
BOMBER IN ERBA – Generazione 2000. Li chiamano Millennials e sono pronti a prendersi il futuro. Loro che delle magie di Maradona hanno solo testimonianze tramandate dai genitori e che l’altro Ronaldo lo hanno sfiorato appena, tra un selfie e l’altro hanno iniziato a scrivere la storia. Lo ha fatto il 27 maggio scorso Moise Kean, apprezzato con la maglia della Juventus alla Pineta dei Liberti nel 2013 (quando segnò due reti) e diventato il primo giocatore nato nel terzo millennio ad esultare in Serie A, grazie a una zampata con la quale ha deciso il match di fine stagione tra il Bologna e i bianconeri di Allegri, tecnico che lo aveva precedentemente fatto esordire in Champions League. Un altro record, per un ragazzo di prospettiva che ha ultimato l’annata della sua esplosione con un errore dal dischetto nella semifinale del campionato Primavera contro la Fiorentina, quando ad ipnotizzarlo è stato il portiere viola Michele Cerofolini, curiosamente miglior estremo difensore nel torneo ardiese nel 2012 e all’epoca team-mate di Nicolò Zaniolo, passato un anno fa alla Virtus Entella, “lanciato” dal trainer ligure Breda a Benevento ad inizio marzo e, dopo sette apparizioni in B, portato all’Inter da Sabatini.
In Europa, intanto, c’è anche chi ha già timbrato il cartellino. È il caso di Patrick Cutrone, rivelazione estiva di un Milan che ieri sera, a Crotone, si è goduto il suo primo gol in campionato e che in precedenza aveva applaudito quello rifilato ai romeni del Craiova nel preliminare di Europa League. Sul Nardoni conquistato dai rossoneri sei anni fa ci fu anche il suo marchio, insieme a quello di un Manuel Locatelli ormai da tre stagioni aggregato in pianta stabile in prima squadra e di un portiere, Luca Crosta, che il suo debutto nel calcio che conta lo ha fatto con la divisa del Cagliari sfidando proprio il suo passato e togliendosi la soddisfazione, il 28 maggio, di respingere un rigore a Carlos Bacca.
STAMPO INTERNAZIONALE – Ad anticipare il battesimo continentale dell’attaccante di Montella c’è stato tuttavia quello del difensore Riccardo Marchizza, protagonista a Tor San Lorenzo con la Roma nello stesso anno e gettato nella mischia da Spalletti sul campo dell’Astra Giurgiu nella gara che ha chiuso l’ultima fase a gironi della seconda competizione per club organizzata della Uefa.
A chinare il capo nell’atto finale datato 2011 fu l’Empoli, nelle cui fila militava il difensore Davide Zappella, proposto da Vivarini lo scorso 5 agosto nel match di Coppa Italia persa contro il Renate. Il fantasista di quella nidiata degli azzurri era invece Nicola Mosti, ceduto dai toscani alla Juventus un anno fa e dai bianconeri in prestito al Gavorrano durante questa sessione estiva di mercato: la sua prima volta è arrivata il 6 agosto contro il Siena in Coppa Italia.
DEA DELLA GIOVINEZZA – Tra i ’98 si è affermato nel campionato di Lega Pro Nicola Luche, apprezzato nella kermesse promossa da Antonio Pezone con l’Atalanta e autore di 3 centri in 30 partite con la FeralpiSalò. Suo compagno di spogliatoio nella Dea era Fabio Castellano, che al Nardoni gonfiò il sacco tre volte e che nell’ultima serie B si è messo in evidenza altrettante con la casacca della Pro Vercelli. A proposito di orobici: sono ben quattro i dominatori dell’edizione 2012 ad aver già respirato il profumo del professionismo. Gasperini ha concesso contemporaneamente la gioia del debutto in A, nel tardo pomeriggio del 22 gennaio scorso contro la Sampdoria, al difensore Alessandro Bastoni e a Filippo Melegoni, centrocampista che sublimò il trofeo vinto in finale col Barcellona finendo in due occasioni sul tabellino. In precedenza, ma in gare di Coppa Italia, era invece scoccata l’ora di Christian Capone ed Emmanuel Latte Lath, entrambi passati in prestito al Pescara di Zeman a fine giugno. Non più tardi di dieci giorni fa il fantasista di Vigevano, scarpa d’oro della manifestazione vinta dalla compagine di Cicconi, ha rotto il ghiaccio tra i grandi sbloccando l’incontro tra gli abruzzesi e il Brescia.
NON SOLO ITALIA – Completano il quadro nazionale due avversari, con la maglia della Roma, di quell’Atalanta nella fase a gironi. Lasciata Trigoria nel 2015, Gianluca Scamacca e Alessio Militari inseriranno quello in corso tra gli anni da ricordare. Appena rientrato nel Belpaese il centravanti, il cui battesimo in una lega maggiore è avvenuto appena 16enne, ai tempi del Psv, nell’Eerste Divisie olandese, campionato che il club di Eindhoven disputa con una selezione di Under 21 affrontando prime squadre, ha regalato al Sassuolo la storica conquista del Torneo di Viareggio, sul quale ha calato la sua legge siglando la rete che ha prolungato la finalissima con l’Empoli ai tempi supplemantari e trasformando il rigore decisivo. Militari, che dalla capitale si è trasferito a Firenze e che è fresco di cessione a titolo temporaneo dai gigliati al Cesena, è stato invece chiamato in causa da Camplone nella sfida di Coppa Italia vinta dai romagnoli contro la Sambenedettese.
Ma all’estero c’è perfino chi ha fatto meglio. È il caso di Mustafa Kapi, capitano del Galatasaray nell’edizione inaugurale del Varani e promosso appena tredici mesi dopo, a soli quattrodici anni, nella squadra A del sodalizio di Istanbul in occasione dell’amichevole disputata contro il Levski Sofia.