D’Andrea indica la direzione: “Serve la testa per diventare grandi”

D’Andrea indica la direzione: “Serve la testa per diventare grandi”
Ufficio Stampa Campus EUR

Il nuovo tecnico della Juniores presenta le linee guida della sua gestione: il torneo Testa rappresenta un buon preludio al campionato

Mauro D’Andrea e la sua Juniores si presentano così ad una settimana dal fischio d’inizio: con una semifinale del torneo Testa sulle spalle. Il tecnico vola basso, ma non transige su quelle che sono, ma che soprattutto saranno, le colonne portanti della squadra biancorossa. Umiltà, dedizione, ambizione. “Per diventare grandi è necessario spostare i propri limiti sempre un po’ più in là di dov’erano” spiega Mauro D’andrea, “Arrivare al punto di non far distinzione tra avversari forti e avversari abbordabili. Voglio arrivare ad avere un gruppo che lotti su ogni pallone, che proponga lo stesso livello di prestazione a prescindere da chi si ritrova davanti. Il Memorial Testa? Siamo stati eliminati dal Tor di Quinto, che non ha bisogno di tante presentazioni. Devo dire che abbiamo fatto discretamente bene nel corso della competizione: ciò non toglie che abbiamo molto lavoro da fare dinanzi a noi.” Sull’inizio della sua nuova avventura: sono arrivato in un club in crescita, che ha intenzione di fare bene. Voglio dare il mio contributo. Il mondo Juniores rappresenta per me una bella sfida, perché è mia intenzione cercare un connubio tra risultati e bel gioco. A volte quest’ultimo aspetto viene trascurato, mentre per me rappresenta una priorità.” Questa nobile intenzione fa rima con un presupposto necessario: ripartire dalle basi. “Assolutamente. Per esempio in questo periodo stiamo svolgendo delle esercitazioni difensive che vanno a riprendere e a poggiare su nozioni non freschissime per i miei ragazzi. E’ un lavoro complesso, ma è stimolante e avrà i suoi frutti.” L’inizio della stagione vedrà il Campus Eur di Mauro D’Andrea sfidare la neopromossa Vis Aurelia. Occhio alle insidie nascoste, prima su tutte il fattore campo: “Conosco il Ceccacci, ho avuto un’esperienza con i biancoblù. Mi aspetto di incontrare un avversario scorbutico, esperto delle caratteristiche della terra, contrariamente a noi. Dovremo approcciare da subito bene, su questo sto lavorando con i miei ragazzi.”

Redazione

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