Giovani talenti: il centrocampista del Torre Angela Stefano Casciotti si racconta
di Paride Roncaglia
Intervista ad un calciatore giovane con una grande esperienza in Eccellenza alle spalle. Grinta e determinazione al servizio della mediana del Torre Angela.
La tua prima presenza in prima squadra?
“Quattro anni fa ho esordito in Eccellenza con il Montecelio. Venivo da un infortunio. Mi sono
aggregato con loro a Novembre e a Dicembre mi hanno fatto esordire. Ho finito la stagione da titolare e ho avuto la fortuna di arrivare in semifinale di Coppa Italia, purtroppo poi persa. Comunque una grande stagione”.
Si stava aprendo un portone per te…
“Eh si mi hanno riconfermato anche per la stagione successiva. Però durante la preparazione ho subito un grave infortunio al tendine rotuleo e sono rimasto ai box per sei mesi. Considerando poi la riabilitazione la stagione praticamente non è mai iniziata”.
Poi cos’è successo?
“Pensavo di stare meglio con l’arrivo della nuova stagione, ma ho avuto delle ricadute al ginocchio che non mi hanno permesso di continuare a giocare in Eccellenza. Ero un po’ abbattuto ma dopo qualche tempo ho ricevuto la chiamata del Direttore dell’Atletico Kick Off Massimiliano Martinelli che mi ha invogliato a ricominciare. Ho fatto i primi mesi della scorsa stagione da loro, una società splendida. A dicembre però per alcune divergenze ho deciso di cambiare squadra e mi sono accasato al Torre Angela dove ho firmato anche per quest’anno”.
Come è andata la seconda parte di stagione?
“Abbiamo ottenuto un buon piazzamento, ma cosa più importante ho conosciuto mister Alessio Ottobrini uno dei più preparati a livello tattico e tecnico che io abbia mai conosciuto. Io credo che sia uno dei pochi ad insegnare calcio. Riuscirebbe a far giocare bene chiunque”.
Sei fiducioso per questa annata? Dove pensi possa arrivare questo Torre Angela?
“Sì. La squadra è un bel mix tra giovani e “vecchi” che hanno fatto categorie importanti. Puntiamo ad una grande stagione e abbiamo il vantaggio di avere un grande Mister che è riuscito a far giocare palla a terra anche a me (ndr ride). Abbiamo comunque un girone con avversari tosti, vedi il Certosa, l’Albula, il Valle Martella e il Tivoli per via della tifoseria. In questa Prima Categoria abbiamo il dovere di farci valere, magari puntando ai piani alti”.
Tu che l’hai giocate entrambe, che differenza c’è tra l’Eccellenza e la Prima Categoria?
“A prescindere dal livello tecnico dei singoli calciatori, la velocità del gioco è quella che ti mette in difficoltà. In Prima ti puoi permettere di fare anche tre, quattro tocchi, mentre in Eccellenza uno, massimo due, altrimenti ti trovi immediatamente pressato. E poi la preparazione fisica perché in Eccellenza fai anche cinque allenamenti a settimana, compresa la rifinitura”.
Come mai hai deciso di accettare di giocare in Prima?
“Ho deciso di scendere e fare la Prima Categoria anche per conciliare il calcio e lo studio all’Università. Fare tre allenamenti mi permette di studiare. Ho sempre richieste da categorie superiori, ma per ora preferisco fare la Prima, nella quale, comunque, ti devi impegnare tantissimo”.