Bis corsaro del Frascati, Fioranelli: “le prossime gare ci diranno chi siamo”
Ufficio stampa ASD Frascati calcio
Giovani sì, ma con valori tecnici e personalità importanti. La vittoria sul campo del Dilettanti Falasche, la seconda consecutiva fuori casa, si spiega partendo soprattutto da qui. Da quella che è diventata quasi una certezza, nonostante lo stop interno di due domeniche fa imponga alcune riflessioni necessarie per cercare il salto di qualità definitivo. Intanto, però, si può sorridere per un altro colpo corsaro, per i sei punti in tre giornate e le ottime indicazioni provenienti da tutto il gruppo. Dove tutti sono funzionali alla squadra, e dove il singolo partecipa alla costruzione di un’identità ben definita. Tutti importanti, viene da dire, e nessuno imprescindibile. Concetto espresso chiaramente anche da coach Fioranelli: “Ho una squadra ben assortita, con giocatori interscambiabili e credo possa essere questa la nostra forza – dichiara l’allenatore -. Qui va in campo chi merita durante la settimana, chi sta meglio, chi penso possa darmi le maggiori garanzie in quel determinato momento. I nomi, la carta d’identità, non contano. Nella mia filosofia l’unico parametro è il campo e così andremo avanti”.
La prova del nove, a questo punto, potrebbe essere proprio la prossima sfida contro l’Airone, attuale capolista con sette punti. “Una squadra costruita per vincere – sottolinea Fioranelli -. Se saremo cresciuti, usciremo dal terreno di gioco con un risultato positivo. Credo più in generale che le prossime due gare interne ci diranno chi siamo veramente e a cosa possiamo ambire, ma sarà fondamentale mantenere umiltà e determinazione. Percentuali? A livello fisico siamo al massimo, bisogna lavorare ancora sull’amalgama e la coesione tra i reparti, ma soprattutto è necessario crescere a livello mentale. Alle volte vedo un atteggiamento troppo spregiudicato, anche quando ci troviamo in vantaggio. Bisogna saper gestire le situazioni, e magari anche capire che le partite non sempre finiscono con una vittoria o una sconfitta. Insomma serve un po’ più di maturità, ma quella possiamo acquisirla solo giocando”.