Ogni tifoso è proprietario del suo club: un fenomeno in espansione
Le realtà sportive che intendono uno sport altro rispetto a quello proposto dal capitale finanziario, delle pay-tv, cioè quello inteso come calcio moderno, si stanno moltiplicando a vista d’occhio.
S’era partiti, inizialmente, con poche squadre in pochi centri in tutt’Italia, ora s’è arrivati ad una buona dose di squadre e di associazioni che stanno letteralmente invadendo il dilettantismo italiano
Non si parla solo di calcio, in ogni caso, o meglio: alcune società sportive hanno iniziato dal mondo del pallone il proprio percorso, con l’intenzione d’espandersi ad altri sport e far sì che la propria realtà diventasse non società sportiva calcistica ma polisportiva.
E’ il caso, questo, delle due squadre di Roma più rappresentative: l’Atletico San Lorenzo e l’Ardita. I rossoblù dell’Atletico hanno aperto fin da subito le porte al calcio a 5 femminile, che quest’anno disputa la serie D, oltre al calcio a 11 maschile (Seconda Categoria), al basket maschile e femminile (Rispettivamente partecipanti a campionati UISP e CSI) e alle attività ludico ricreative per bambini e bambine che vogliono approcciarsi al mondo del calcio.
Anche l’Ardita, infatti, ha intrapreso il percorso dello sconfinamento in altri sport: a novembre inizierà il cammino della squadra di pallavolo femminile che parteciperà ad un campionato UISP e, nel frattempo, la realtà calcistica è andata via via consolidandosi nel corso del tempo, dato che questa sarà la quarta stagione in cui i gialloneri disputano un campionato federale, quello di Terza Categoria.
Il cammino di ogni squadra di calcio popolare è più o meno standardizzato per tutte le realtà che intendono costituirsi in associazione sportiva dilettantistica: il primo passo è la partecipazione ad campionato amatoriale, per testare la squadra e l’azionariato popolare come mezzo di sostentamento, finanziamento e pubblicità – in un certo qual modo – della squadra; il secondo gradino è quello dell’iscrizione ad un campionato federale, partendo dalla terza categoria.
Così ha fatto la neonata Spartak Lidense, sia consentito ancora l’aggettivo: dopo aver partecipato ad un campionato di calcio a 11 organizzato dall’AICS, la squadra lidense domenica scorsa ha fatto il proprio esordio nel campionato di Terza Categoria della provincia di Roma.
La prima partita ha visto la sconfitta, purtroppo, della Spartak ma il campionato è ancora lungo e l’incoraggiamento ad una nuova realtà è più che dovuto.
E così le altre squadre nel resto d’Italia: la Gagarin di Teramo, l’Ideale Bari, la Brutium Cosenza e le più quotate Centro Storico Lebowski e Quartograd, queste ultime citate militano, rispettivamente, in Prima Categoria e Promozione.
Non solo calcio, in ogni caso: a Uras, come s’è potuto vedere nella mappa, in provincia di Oristano, la Juvenilia disputa la serie A2 di Hockey su Prato ed è sostenuta dalla BAU: Brigate alcoliche uresi. Ichnusa, condivisione, antifascismo e goliardia.
Tutte le squadre citate, è bene ricordarlo, hanno un tifo ed un calore al proprio seguito che raramente il tifoso abituato al calcio della Serie A e di massime categorie potrà ritrovare: un gruppo di sostenitori di ogni età che, esposti a qualsiasi agente atmosferico, sostengono con canti, goliardia, abbracci e generosi sorsi di birra, quei loro colori.
Perché ogni tifoso è proprietario della squadra.