Rocca Priora calcio (I categoria), pari a Rocca di Papa. Tartaglia: «Avremmo potuto pure vincere»
Ufficio stampa Rocca Priora calcio
Un altro punto importante per la classifica del Rocca Priora. La squadra del presidente Marco Rocchi e di mister Paolo Lunardini ha impattato 2-2 sul campo dei “cugini” del Real Rocca di Papa al termine di una partita molto combattuta. «Un pareggio su quel campo non è mai scontato, ma mi è rimasta la sensazione che avremmo potuto anche vincere – commenta il centrocampista centrale classe 1994 Andrea Tartaglia – Siamo stati due volte in vantaggio (proprio con un gol di Tartaglia a inizio gara e poi con la rete del solito Halauca prima dell’intervallo, ndr) e nella parte finale della ripresa siamo rimasti in superiorità numerica, ma non siamo riusciti a segnare il gol decisivo». Il centrocampista traccia un mini-bilancio della partenza di campionato del Rocca Priora. «Sicuramente positiva, d’altronde siamo l’unica squadra imbattuta del girone assieme alla Roma VIII capolista». Il calendario si è divertito a metterle di fronte: accadrà domenica prossima al “Montefiore”. «Sappiamo che di fronte avremo una squadra forte che non si nasconde e punta dichiaratamente alla vittoria del campionato, ma noi proveremo a giocarcela con le nostre forze. Siamo convinti che in questo girone possiamo dare fastidio a tutti». Tartaglia è arrivato in estate dopo la parte finale della scorsa stagione in cui ha giocato col Colle di Fuori. «Mi sono subito integrato in questo gruppo che è composto da tanti ragazzi giovani: proprio l’unità di squadra è il nostro principale segreto, ci aiutiamo sempre in mezzo al campo e i risultati ne sono la conferma. Inoltre non ci sono grandi “squilibri” tra coloro che giocano di più e chi ha avuto finora meno spazio: sono convinto che se ci fosse bisogno di pescare tra i ragazzi che sono fuori non cambierebbe molto». A Rocca Priora l’avrà voluto sicuramente mister Lunardini. «Sono stato con lui al Praeneste e prima ancora in altre occasioni – conferma Tartaglia -. So quello che vuole dai suoi giocatori e quanto sia capace di trasmettere alle sue squadre».