Nazionale: “Ventura apre la nuova stagione: “Ripartiamo da dove ho lasciato”
di Andrea SANTELLA
“Sono partito, con le convocazioni, da dove avevo lasciato, perché con una sola giornata di campionato non c’è stato il tempo di fare altre valutazioni. Ho chiamato gli stessi giocatori che avevo con me a Udine a giugno per il match con il Liechtenstein, con l’unica differenza di Perin al posto di Scuffet. Ma tra qualche mese potrebbero esserci delle novità”: con queste parole Gian Piero Ventura apre la nuova stagione della Nazionale, che riprende il cammino verso il Mondiale 2018 con una doppia sfida.
E’ iniziata oggi a Coverciano la marcia di avvicinamento alla tappa più importante, che l’Italia affronterà sabato 2 settembre in casa della Spagna (stadio ‘Santiago Bernabeu’ di Madrid, ore 20.45 diretta Rai 1 – arbitra l’olandese Bjorn Kuipers), prima del match in programma con Israele martedì 5 (stadio Città del Tricolore’ di Reggio Emilia ore 20.45 diretta Rai1 – arbitra il francese Bastien).
Si riparte dalla vittoria di Udine contro il Liechtenstein (5-0) dopo due giornate di campionato e il mercato ancora aperto. “E’ un controsenso – sottolinea il ct – il mercato dovrebbe finire almeno 24 ore prima dell’inizio del campionato. Ci sono giocatori al centro di trattative che non hanno giocato, o altri che hanno cambiato squadra e che hanno nelle gambe pochissimi minuti e la Nazionale purtroppo ne paga le conseguenze. Sarebbe meglio che quelli che convoco giocassero sempre, ma non possiamo farci nulla”.
E prosegue: “Molti si chiedono perché è stato convocato Spinazzola, perché è stato convocato Bernardeschi, che ha giocato poco, e vale anche per Pellegrini, che ha giocato cinque minuti, e per altri, come Barzagli, che non ha mai giocato. Perché questo protocollo è un po’ figlio del mercato aperto, devi un po’ convivere con certe situazioni. Se un giocatore non gioca durante l’anno, diventa difficile prenderlo in considerazione. Qui stiamo parlando del fatto che abbiamo giocato un mese fa a Udine, poi non c’è stato più niente. Riprendiamo oggi ed è evidente che io devo ripartire da dove avevo finito”.
Scelte obbligate, dal punto di vista dei nomi, per Ventura, ma non sono escluse novità riguardo al modulo. “E’ evidente che noi abbiamo un modo di stare in campo e che c’è una grande convinzione da parte dei singoli di portare avanti questo tipo di discorso (difesa a 4, ndr). Poi c’è anche il modulo col quale eravamo partiti dalla fine dell’Europeo (difesa a 3, ndr). Siamo in grado di giocare in entrambi i modi e stiamo lavorando per portare avanti entrambe le tematiche, con la possibilità di cambiare a partita in corso”.
Le certezze sono legare al nome di Lorenzo Insigne. “Sta facendo benissimo, ora è importante sia per il Napoli, sia per la Nazionale. Spero – sottolinea Ventura – che ce ne siano altri decisivi come lui. Belotti e Immobile insieme in un tridente? E’ difficile perché sono due punte centrali, la logica dice che in Nazionale ognuno deve fare il suo ruolo. Verratti? E’ pronto e voglioso. Nel Psg fa il metodista, la mezzala e il trequartista, a metà campo può fare qualsiasi ruolo, è importante per noi”.
Il primo ostacolo si chiama Spagna. “E’ evidente che dobbiamo andare a Madrid per giocarcela e che abbiamo solo un risultato, ovvero vincere. Se non vinciamo lì da settanta anni un motivo ci sarà, ma non dimentichiamo che c’è anche Israele. Se battiamo la Spagna e non facciamo la stessa cosa con Israele, è come se non avessimo fatto niente. Sono eccitato dalla sfida con la Spagna, mi sarebbe piaciuto avere due risultati su tre a disposizione, ma il fatto che sia solo uno mi dà degli stimoli in più”.
Infine Ventura si è dichiarato favorevole al VAR però “quando si inizia qualcosa di nuovo bisogna dare il tempo. Ci sono delle incongruenze, come ad esempio in alcune gare tempi limitati e in altri dilatati. Serve pazienza per sviluppare, io sono concettualmente favorevole, ma penso che sia migliorabile quello che si vede oggi”.