Lazio, Immobile si presenta: “Lazio sei il mio punto di arrivo”
di Arianna MICHETTONI
Igli Tare: «Buongiorno a tutti. Siamo qui a presentare il secondo acquisto di questa nuova stagione, Ciro Immobile. Un giocatore di grandissima qualità, dimostrata negli anni, a livello nazionale e soprattutto internazionale. Ha tutti i requisiti per giocare in questa società, speriamo di vincere qualcosa di importante insieme. Ci sono aspettative da parte di tutti noi, perché è un giocatore che esprime il valore della Lazio: la grinta.»
Ciro Immobile: «Sono felice delle parole del direttore sportivo, sono parole importanti che mi mettono ancora più carica. Sono felice di essere qui perché è una società improtante, con oltre 100 anni di storia, con tanta organizzazione – vista già dalle visite mediche e dagli allenamenti.»
D: «Quando sono iniziati i primi contatti con la Lazio e cosa ti ha convinto a scegliere la Lazio?»
CI: «I contatti sono iniziati già durante l’europeo, già facevo battutine al presidente lì presente. Mi ha spinto ad essere qui la gloriosa maglia, la serietà della società.»
D: «Cosa provi ad essere etichettato come l’erede di Miro Klose?»
CI: «È una grande responsabilità, Miro ha sicuramente lasciato un gran ricordo qui; è stato un campione, come ce ne sono stati tanti altri prima di lui. È giusto che il centroavanti della Lazio abbia questa responsabilità.»
D: «Ti hanno già parlato del derby?»
CI: «Si, me ne hanno parlato, e lo conosco bene. Non l’ho visto allo stadio ma tante volte in televisione, è una grande partita.»
D: «Cosa non è andato nelle due precedenti stagioni?»
CI: «Nel Dortmund si è trattato di un problema di ambientamento, ma sono contento dell’esperienza che ho fatto: ho segnato 4 goal in Champions e mi è servito tanto. L’anno scorso non ho mai avuto la possibilità di esprimermi al meglio perché ho giocato pochissime partite, poi ho deciso di andare al Torino perché dovevo rimettermi in gioco anche in vista dell’europeo. Quest’anno è la stagione del rilancio, spero di poter fare con la Lazio tante belle cose insieme.»
D: «È il momento giusto per vestire la maglia della Lazio?»
CI: «È la scelta giusta arrivare a 26 anni alla Lazio, sono nel pieno della maturità – questa è l’età giusta per esprimersi al meglio. Ho conosciuto i compagni e siamo già un bel gruppo, si possono fare grandi cose anche grazie all’aiuto di Peruzzi. Anche in ottica nazionale, darò il massimo per ambire ad una maglia e per attirare le attenzioni di mister Ventura.»
D: «Perché hai scelto il numero 17?»
CI: «Il numero di maglia è legato alla mia esperienza al Pescara, e mia moglie è nata il 17 Luglio; volevo prendere il 17 perché tutto combaciava. I goal non si possono promettere, ma ci metterò tutta la voglia di giocare e di mettermi in gioco sperando arrivino più goal possibile.»
D: «Ti sei laureato capocannoniere con il Torino, pensi di poterti ripetere?»
CI: «Quell’anno è stato particolare, è girato tutto bene. Quando sono venuto qua ho parlato con i miei compagni e con il presidente; so che l’attaccante finalizza ma senza l’aiuto della squadra si può fare ben poco. Il mister Inzaghi adotta modulo e movimenti che già conosco: vuole arrivare a finalizzare palla a terra e spero di poter far risaltare le mie caratteristiche al meglio.»
D: «A quale centravanti Laziale vuoi paragonarti?»
CI: «Mi ricordo di Signori, ho visto tanti goal di Giordano, sono attaccanti che giocavano palla a terra, con grande velocità e non sbagliavano mai sotto porta. Ma da qui a fare paragoni con i grandi nomi della Lazio è presto, ne riparliamo fra qualche anno.»
D: «In merito alle dichiarazioni di Keita, la Lazio è un punto di arrivo?»
CI: «La Lazio è un punto di arrivo ed è una società che deve ambire ad arrivare più in alto possibile in classifica, ad arrivare in champions, ma non è questione di quest’anno ma di lavoro continuo perché la Lazio è una squadra importante.»