Parla Flavio Catanzani, neo tecnico della Vis
Ufficio stampa Vis Sezze
E’ iniziata ufficialmente, con il primo allenamento tenuto mercoledì, l’era di Flavio Catanzani sulla panchina della Vis Sezze.
A parlare delle prime impressioni sulla squadra e sul suo nuovo incarico è lo stesso tecnico 39enne, che spiega: “Impressioni è difficile farsene così presto, con una squadra chiaramente in una situazione complicata, reduce da diverse delusioni. E’ una squadra che viene da risultati negativi, ma la testa dei giocatori sembra pronta e vogliosa di riscattarsi il prima possibile. Quello che posso sottolineare – ha spiegato il tecnico – è la sensazione che mi hanno trasmesso di massima disponibilità a lavorare bene. E’ ovvio che è una squadra che va compresa e ci sarà da capire perché ci si trova in questa situazione. Il mio obiettivo sarà quello di portare tutti i giocatori nel massimo della loro espressione, per farne venir fuori i valori. In rosa – ha proseguito il mister della Vis Sezze – ci sono giocatori importanti, giovani interessanti e una società solida, con un direttore sportivo (Fabrizio Di Emma,ndr) che conosce a meraviglia il territorio.
E’ una squadra costruita comunque bene, ora va capito cosa non ha girato nel verso giusto”. Una sfida nella sfida per il tecnico che già ha dimostrato nei suoi primi anni di esperienze la capacità di vincere anche a livelli molto alti, ma che finora aveva sempre iniziato con le squadre che ha allenato, mai entrato in corsa, con la sola eccezione dell’esperienza in Prima Categoria con la Virtus Nettuno, “ma ero allenatore della juniores e quindi conoscevo tutti”. Ora testa bassa e pedalare, senza necessariamente l’assillo del risultato, che troppo spesso distorce la realtà, anche perché domenica si va in casa della prima della classe e un risultato negativo non dovrà condizionare l’ambiente: “Non andiamo lì per perdere – precisa il tecnico – ma siamo consapevoli del valore dell’avversario e lo rispettiamo. Il nostro campionato non inizia domenica, ma siamo fiduciosi e cercherò di creare un’identità. Sotto questo punto di vista le motivazioni dei ragazzi mi fanno ben sperare”. A giugno si tirerà una riga? Il mister non ha dubbi: “La cosa che mi ha più stimolato, al di là della piazza che è molto importante, è quella di programmare anche per il futuro. Non sarò un traghettatore fino a maggio, ma potrebbe aprirsi un ciclo per iniziare qualcosa di importante”.