Casilina calcio (I cat.) sbanca pure Torbellamonaca. Matrullo: «Ora quattro sfide-verità»
Ufficio stampa Casilina calcio
Un altro colpaccio per la Prima categoria del Casilina. La formazione del presidente Umberto Coratti ha violato (1-0) il campo dello Sporting Torbellamonaca: l’1-0 finale è stato firmato da un altro gol di Bono, sempre più calato nella sua nuova “versione” da attaccante. «Abbiamo creato tanto e concretizzato solo in quell’occasione, ma era troppo importante vincere e ci siamo riusciti – dice il centrocampista centrale classe 1978 Massimiliano Matrullo, uno dei neo arrivati a dicembre – Abbiamo sempre tenuto in pugno la gara e lo Sporting ci ha creato pochissimi pericoli. Devo fare un plauso all’arbitro, sempre molto vicino all’azione e mai condizionato da eventuali proteste». L’arrivo dell’esperto centrocampista e di altri giocatori ha decisamente contribuito a cambiare il passo del Casilina. «Abbiamo conquistato 17 punti nelle ultime otto partite, un ritmo da prime delle classe. Ma non possiamo ancora stare tranquilli visto che non siamo così distanti dalla zona play out. Certo un pensierino anche a ciò che avviene davanti a noi lo facciamo, ma vedremo nelle prossime quattro partite che tipo di campionato potremo fare visto che incroceremo quattro delle prime cinque classificate attuali del girone». Nel prossimo turno il Casilina ospiterà il Real Rocca di Papa quinto della classe, reduce dalla prestigiosa vittoria sulla Roma VIII capolista. «Vogliamo cominciare bene il tour de force che ci attende» sottolinea Matrullo che poi spiega i motivi che lo hanno portato al “De Fonseca”. «Stavo molto bene alla Nuova Virtus che ringrazio perché sono stati squisiti con me. Ma avendo fatto il corso “Uefa B” per allenare, ho pensato di approdare in una società che ha un settore giovanile e che magari può offrire in futuro un certo tipo di opportunità. Il prossimo anno, se il fisico regge, vorrei comunque continuare ancora a giocare anche se fare l’allenatore è sicuramente un pensiero che mi stimola parecchio» conclude Matrullo.