Mauro Becci, l’esperienza al servizio dell’Atletico San Lorenzo
di Filippo MORSILLO
Quasi dieci anni di assenza sui campi, ma il calcio non l’ha dimenticato. Era il lontano 2007, quando Mauro Becci prese la decisione di non giocare più a pallone. Poi la nostalgia, la voglia di tornare, l’odore degli spogliatoi, il cameratismo dei compagni di squadra, e il centrale di difesa torna sui suoi passi. Due anni di transizione: il primo in seconda categoria con la Neorizon, il secondo in prima con il Montesacro. Poi la decisione di entrare a far parte dell’Atletico San Lorenzo: una polisportiva che rifiuta la logica di chi vede lo sport come strumento per trarre profitto, ma che porta avanti l’idea di renderlo accessibile a tutti. Una scelta saggia, che viene dal cuore: “San Lorenzo è un quartiere storico – afferma Becci –, vicino a dove sono nato e cresciuto, al quale sono molto legato. Poi il bellissimo impianto sportivo e la presenza ad ogni partita di una cinquantina di tifosi hanno fatto il resto. Qui mi sento a casa”.
Sarà la sua qualità da centrale di difesa, sarà la tranquillità che trasmette, sarà la passione che ci mette, ma da quando c’è Becci a comandare la retroguardia, sono arrivati otto punti in cinque partite. Solo due i gol subiti (uno su rigore). Due vittorie, due pareggi e una sconfitta arrivata dopo la sua uscita dal campo per problemi fisici. Anche due gol realizzati, entrambi pesanti, un talismano?: “Onestamente, sì. A parte gli scherzi, abbiamo sistemato molto cose in squadra: a partire dagli under che riusciamo finalmente a schierare regolarmente e ai moltissimi recuperi di giocatori che all’inizio non hanno potuto dare il loro contributo. Finalmente ci si allena regolarmente, per questo la squadra è in crescita”.
La salvezza, dopo le prime dieci giornate, nelle quali sono stati racimolati zero punti, sembrava un miraggio. Adesso invece, sembra un sogno possibile: “In questo girone si può vincere (e perdere) con chiunque. Le cose stanno andando meglio e adesso arrivano le “piccole”. È il momento determinante per riuscire a fare qualche punto. Se faremo un buon bottino per fine marzo…tutto è possibile”.