Frosinone-Atalanta 0-0: al “Matusa” vince la noia, Stellone vede il bicchiere mezzo pieno
di Fabio Belli (foto © Antonio FRAIOLI)
Vince la noia al “Matusa”. O forse sarebbe più il caso di dire la paura, visto che sia per il Frosinone, sia per l’Atalanta una sconfitta sarebbe stata più che deleteria. Si chiude senza reti e con poche emozioni. Per Reja quattro sconfitte e due pareggi nelle ultime sei partite, non un rendimento di cui andare fieri, ma sicuramente la situazione di classifica degli orobici è meno difficile di quella degli uomini di Stellone. Potenzialmente (bisognerà aspettare i risultati di Palermo e Genoa) più lontani dalla salvezza dopo questo pareggio. Ma il tecnico, al secondo punto nelle ultime sette partite, vede comunque il bicchiere mezzo pieno, ed ha affermato a fine partite di credere in una salvezza che andrà costruita anche tramite qualche innesto in extremis sul mercato di gennaio, questo è ormai evidente.
E’ stato il Frosinone a fare la partita nel primo tempo. L’Atalanta ci ha provato in acrobazia, prima con Kurtic (pallone fuori d’un soffio) e poi con Monachello (presa “plastica” ma agevole di Leali), ma l’occasione gigantesca, che resterà alla fine la più ghiotta della partita, è di marca ciociara, con Dionisi che da posizione favorevolissima apre troppo il piatto sinistro, ed invece di spingere il pallone in rete alla mezz’ora manca il bersaglio da due passi. Sarebbe stato un gol psicologicamente fondamentale, invece esaurita la spinta atletica della prima mezz’ora, il Frosinone ha finito con l’incagliarsi in una manovra che testardamente provava a ripartire dalla difesa, senza che la retroguardia di casa potesse permettersi il lusso tecnico di far ripartire la manovra.
Dopo diciannove gol subiti nelle ultime cinque partite, ai canarini serviva un segnale di solidità dalla propria difesa. E’ arrivato, ma che fatica nel finale. L’Atalanta è scesa in campo al “Matusa” decisa a strappare un punto e forse niente di più, ma nel secondo tempo è apparso evidente come gli atalantini ne avessero di più, sotto l’aspetto dell’energia ma anche della convinzione. E’ mancato forse il coraggio ai nerazzurri per chiudere la partita. Tre palle gol dal 35′ del secondo tempo alla fine, compresi i 5′ di recupero. La più ghiotta è rimasta quella del “Papu” Gomez, che ha scagliato di potenza sul fondo quella che sarebbe stata la palla match. Arriva quindi un punto che, secondo Stellone, può aiutare a ripartire il Frosinone dopo le durissime sconfitte contro Napoli e Torino. Ma se domani sera i ciociari dovessero ritrovarsi a -8 dal Palermo e a -9 dal Genoa, chiaramente le valutazioni sarebbero diverse.