Acquario di Roma: il 2 luglio previsto il pre-opening
di Francesca EMPLER
All’Eur il 2 luglio ci sarà il pre-opening dell’Acquario di Roma. I lavori, iniziati nel lontano 2008, si sarebbero dovuti concludere entro il 2012, ma, ad oggi, sono ancora in corso.
Una speranza di apertura della struttura c’è stata tre anni fa, quando un gruppo di dodici bambini, di età compresa tra i sei e i dodici anni, hanno inaugurato alcune delle trenta vasche che avrebbero dovuto ospitare più di tremila esemplari di pesci di cento specie diverse del Mediterraneo. Si spera che, dopo dieci anni dall’inizio dei lavori, questa sia la volta buona e che, nel giro di pochi mesi, forse settembre, si arrivi anche l’apertura definitiva.
Il 2 luglio i giornalisti avranno la possibilità di accesso; in questo modo la stampa potrà documentare i progressi fatti e mostrare soprattutto i miglioramenti tecnologici adottati. Con l’apertura attesa per settembre, però, i lavori non si potranno definire conclusi: infatti, entro l’estate del prossimo anno, è prevista la creazione di altri spazi e di un auditorium da 400 posti. La società Mare Nostrum Romae è ottimista e crede che i lavori si concluderanno anche prima. Quest’ultima è presieduta dall’ingegnere Domenico Ricciardi che ha avuto in concessione lo spazio da Eur Spa e ha realizzato l’opera con soldi privati: 110 milioni di euro, 30 milioni in più rispetto alla quota inizialmente prevista.
Le aspettative sono dunque molto alte: la tecnologia adottata in questa occasione dovrebbe distinguere nettamente questo acquario da tutti gli altri presenti nella nostra nazione. L’obiettivo che si intende raggiungere è quello di un’ingegneria applicata al divertimento. Prevista, infatti, una cascata d’acqua con gocce sincronizzate che si possono attraversare senza bagnarsi, la sala in cui, con una simulazione in 3D, si avrà la sensazione di immergersi tra le onde del mare e workshop per le scuole di ogni ordine e grado. Presenti anche zone di ristorazione.
Non possiamo far altro che attendere il 2 luglio, ma soprattutto sperare in una celere apertura che permetta a tutti noi di immergerci in questa suggestiva esperienza.
Ma perché “per opening” quando basterebbe “per apertura”?