Basta, evoluzione e sacrificio: c’è ancora spazio per lui nella Lazio?
È entrato sin da subito nelle esercitazioni più estenuanti e meticolose dell’ultimo ritiro, riservate ai difensori centrali.
(foto © Gian Domenico SALE)
Dusan Basta, classe 1984, ha iniziato la sua quinta stagione laziale con un nuovo programma di lavoro. Una vita passata a fare scorribande lungo tutta la fascia destra: corsa, sacrificio, spinta, cross e affondi per accompagnare sempre l’azione d’attacco della squadra, senza trascurare la fase difensiva. Nella prima Lazio di Pioli e negli anni della difesa a 4 terzino di sostanza; da quando Inzaghi ha adottato la linea a tre dietro, quinto di destra aggravato da un numero di km da percorrere decisamente superiore.
Ma Dusan questo lavoro lo ha sempre svolto con costanza, perché sempre parte del repertorio messo in scena anche a Lecce ed Udine, dove ha mostrato il suo potenziale. Con Inzaghi in una difficilissima trasferta di Napoli (stagione 16-17), Dusan rispose di sì al suo primo impiego da centrale difensivo di destra: obiettivo (riuscito) fermare i movimenti di Insigne, tenere il passo del napoletano prima e del belga Mertens poi… Una prima volta, un inedito senza ulteriori prove o conferme.
Nei giorni in Cadore Basta è stato chiamato invece a candidarsi nel ruolo di difensore puro: esperienza e letture tattiche non mancano al serbo, che per caratteristiche può svolgere anche il ruolo di alter ego di Caceres, assente giustificato per le fatiche mondiali. Difendere, portare palla e il passo giusto per reinventarsi. Intanto il sì di Basta aiuta Inzaghi, il futuro ci dirà se aiuterà anche il calciatore a trovare una nuova strada nella lunga carriera italiana.
La disponibilità di nuovo dimostrata non fa altro che aggiungere un significato ancora più alto alla gestione di un gruppo compatto e in grado di rispondere positivamente ai dettami del proprio condottiero.
(fonte: sslazio.it)