Sciopero Ama: protesta dei lavoratori davanti al Campidoglio

Sciopero Ama: protesta dei lavoratori davanti al Campidoglio

di Francesca EMPLER

Per oggi, lunedì 5 novembre, Ama ha indetto uno sciopero di 24 ore, mettendo di conseguenza a rischio la raccolta regolare dei rifiuti.




A comunicare il momentaneo blocco dei tre turni di lavoro sono stati i tre sindacati: Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel. Motivo della protesta è la mancata approvazione del bilancio Ama da parte del Campidoglio. Il ritardo del consenso al documento ha causato lo slittamento del bilancio del Comune che sarebbe dovuto essere approvato già dal 30 settembre.




Ciò che preoccupa maggiormente i sindacati sono gli stipendi dei dipendenti Ama e la stabilità societaria. A sostenere la necessità di un immediato cambiamento sono anche i segretari generali dei tre sindacati coinvolti nello sciopero: Natale Di Cola, Marino Masucci e Massimo Cicco. Questi ultimi prevedono, in assenza di un netto e concreto miglioramento, il default dell’azienda e un’emergenza perpetua nella Capitale.
Per di più dalle 10 alle 12, sempre di oggi, si è tenuto un sit-in di protesta in piazza del Campidoglio.




Per limitare il più possibile i disagi, Ama, nei giorni passati, ha dichiarato di aver messo in opera le procedure volte a garantire nel corso dello sciopero i servizi primari. Per riuscire nell’intento ha chiesto ai cittadini di collaborare per ridurre il più possibile i disagi.
All’opposizione si fa sentire il partito Fratelli d’Italia che, oltre a ribadire quanto sia da tempo necessaria la risoluzione dell’emergenza rifiuti nella Capitale, ha aggiunto che la mancata approvazione del bilancio porterà gravi problemi. L’azienda, di conseguenza, sarebbe ormai molto vicina al commissariamento.




Lo sciopero si può dire che abbia avuto un’adesione del 70% e al Salario l’impianto è stato chiuso per un’adesione totale. A sostenerlo è stato il segretario della Cgil di Roma e Lazio Natale Di Cola che ha sottolineato come la cospicua presenza dei lavoratori in piazza sia frutto di un malessere ormai diffuso.
La città, dunque, oltre al maltempo è stata costretta ad affrontare un altro ostacolo. Bisogna ora sperare che si arrivi a una risoluzione definitiva del problema e che le difficoltà dell’azienda e i rifiuti sparsi per la città restino solo un vecchio e triste ricordo.




Redazione

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